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Virus Ebola, terzo caso a Goma: Ruanda chiude frontiera con il Congo

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Continua la diffusione del virus Ebola in Congo. L'OMS dichiara lo stato di "Emergenza Internazionale" e il Ruanda chiude i confini.

Anche se l’OMS aveva invitato i Paesi a non porre restrizioni ai viaggi in Congo, il Ruanda decide di chiudere la frontiera. Questo dopo il terzo caso di virus Ebola registrato a Goma, città congolese ma situata nei pressi di quella ruandese di Gisenyi.

Virus Ebola in Congo, emergenza internazionale

Il 17 luglio l’Organizzazione mondiale della sanità ha deliberato lo stato di “Emergenza Internazionale di Salute Pubblica” a causa della diffusione dell’epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo. “La dichiarazione – aveva spiegato il direttore del Comitato Robert Steffen – è una misura che riconosce il possibile aumento del rischio nazionale e regionale, e il bisogno di una azione coordinata e intensificata per gestirlo”.

L’Unicef ha diffuso infatti dati allarmanti, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli. Dall’inizio dell’emergenza in Congo sono stati 750 i bambini colpiti dal virus Ebola (pari 31 per cento dei casi) ed il 40 per cento ha meno di 5 anni. In totale, invece, sono 2.500 le persone contagiate e di queste oltre 1.600 sono morte.

Ruanda chiude la frontiera

Nonostante questo, l’OMS aveva assicurato che “nessun paese dovrebbe chiudere i propri confini o porre restrizioni ai viaggi o ai commerci”. A causa dell’espandersi del focolaio epidemico, invece, il 1 agosto 2019 il Ruanda ha deciso di chiudere la frontiera con il Congo.

La decisione è stata adottata dopo il terzo contagio avvenuto a Goma, che sorge sulla riva settentrionale del Lago Kivu a poca distanza dalla città ruandese di Gisenyi. E soprattutto, Goma è sede di un aeroporto internazionale.

“Per decisione unilaterale delle autorità del Ruanda, i cittadini ruandesi non possono partire per Goma, mentre i congolesi possono lasciare la città ruandese di confine di Gisenyi ma è vietato entrarvi. Questa decisione pregiudica i congolesi ed espatriati che vivono a Gisenyi ma lavorano a Goma” si lamenta quindi la presidenza congolese.