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Sparatoria a El Paso, la madre del killer aveva avvertito la polizia

sparatoria a El Paso

La madre del killer ha rivelato di aver contattato invano la polizia, preoccupata dal fatto che il figlio 21enne possedesse un fucile d'assalto AK47

Patrick Crusius è il pluriomicida che nella giornata di sabato 3 agosto 2019 è entrato in un negozio della catena Walmart impugnando un kalashnikov e sparando contro la folla di presenti. Arrestato il presunto autore della sparatoria a El Paso, in Texas. Il ragazzo, poco più che ventenne, avrebbe sparato sia dentro sia fuori dal centro commerciale Cielo Vista. A renderlo noto durante una conferenza stampa è stato Robert Gomez, portavoce del dipartimento di polizia di El Paso. Le motivazioni del gesto sarebbero da individuare in cause di natura economica e politica. Si è detto “sostenitore della strage di Christchurch e del suo manifesto”. E sull’attacco da lui portato a compimento ha commentato: “È una risposta all’invasione ispanica in Texas”. L’Agi rende nota la notizia secondo cui, solo qualche settimana prima della strage, la madre del killer si mise in contatto con la polizia. Chiamò gli agenti di Allen, la cittadina dove abitavano in Texas, perché preoccupata del fatto che il figlio di soli 21 anni fosse già in possesso di un fucile d’assalto AK47.

Sparatoria a El Paso, la madre del killer

La giovane età del ragazzo, l’incapacità di gestire un’arma di quella portata e il suo livello di maturità avevano fatto preoccupare la madre di Patrick, il ventunenne autore della strage a El Paso. La polizia di Allen, con cui si era messa in contatto, le rispose che il figlio aveva il diritto legale di possedere l’arma. Così rendono noto alla Cnn i legali della famiglia. Tuttavia, l’Agi precisa che non è chiaro se l’arma a cui la donna aveva fatto riferimento sia stata la stessa impugnata dal ventunenne per compiere la strage al centro commerciale.

Con il suo gesto, Patrick aveva ucciso 22 persone e ferite più di una ventina, tra cui alcuni bambini. Su di lui grava l’accusa di strage ed è ora detenuto in isolamento presso il carcere di El Paso. Il procuratore distrettuale, Jaime Esparza, ha già annunciato che chiederà la pena di morte per il giovane. Quest’ultimo pare che non abbia finora dimostrato alcun segno di pentimento.