Francesca Sofia Cocco I genitori le hanno dato un salamino, che l’ha soffocata. Mia Atkins, è morta all’età di 2 anni nell’ospedale Kent, in Gran Bretagna, dove ha lottato per sopravvivere. E’ successo nel 2018, ma ora la famiglia vuole giustizia: ha accusato i paramedici che sono intervenuti per soccorrere la bimba quando la donna ha chiamato l’ambulanza.
La morte della bimba
Beth Ranger si trovava in casa insieme ai suoi tre bambini, quando le hanno detto che avevano fame e volevano cenare. Allora la donna ha iniziato a preparare da mangiare in cucina e, per tranquillizzarli, ha deciso di dare loro un salamino. Pochi minuti dopo ha sentito delle grida e, allarmata, si è recata in camera. Ha visto che la più piccola, di 2 anni, era diventata blu e che le usciva sangue dalla bocca e dal naso. Dunque Beth ha chiamato immediatamente i soccorsi. La bimba è stata trasportata con l’ambulanza in ospedale, ma dopo qualche giorno i medici hanno constatato la sua morte cerebrale. I genitori sono stati costretti a prendere la difficile decisione di staccare la spina. Dopo la tragedia è stata aperta un’indagine sul decesso. E’ stata fatta una scoperta sconcertante. Il tubo endotracheale della bimba, di regola posizionato nella trachea per aiutare il paziente a respirare, si trovava nell’esofago, che collega la gola allo stomaco. La famiglia ha voluto chiedere giustizia per la morte di Mia, procedendo legalmente contro i paramedici intervenuti per soccorrerla prima che venisse portata in ospedale. Vogliono capire se la loro figlia avrebbe potuto salvarsi.
