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Annullato matrimonio tra 11enne e 22enne: merito dei social

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In Iran il matrimonio tra una bambina di 11 anni e un ragazzo di 22 anni è stato annullato grazie ai social.

Arriva una buona notizia dall’Iran. Il matrimonio combinato tra una bambina di 11 anni e un ragazzo di 22 anni è stato annullato dopo che le foto e video scattate durante le nozze sono diventate virali sui social network. Il dramma delle spose bambine, costrette a unirsi in matrimonio con uomini molto più grandi e già in giovanissima età, purtroppo continua a essere un fenomeno diffusissimo in alcuni Paesi del mondo.

L’annullamento del matrimonio

Nella contea iraniana di Bahmai un uomo di 22 anni e una bambina di 11 anni si sono sposati. Nel corso della giornata in cui si è celebrata la loro unione, sono state scattate delle foto ed è stato girato anche un video, in seguito pubblicato sui social network, che è diventato virale. Masih Alinejad, giornalista che si batte per i diritti delle donne in Iran, ha ricevuto una segnalazione del filmato e l’ha commentato su Twitter rivelando che si trattava di una bambina al di sotto dei 13 anni, età riconosciuta dalle leggi islamici per contrarre matrimonio. “Questo matrimonio è stato annullato dopo che questo video è diventato virale. Questo è il potere dei social media. Tuttavia, il sistema legale che consente agli uomini di prendere in moglie minorenni rimane attivo. A proposito: ieri lo sposo ha fatto minacce sessuali contro di me per aver pubblicato questo video”: lo ha scritto Masih Alinejad, che ha rivelato di aver pianto quando lo ha ricevuto.

Le spose bambine

Il matrimonio precoce è una violazione dei diritti umani ancora molto diffusa in diverse parti del mondo. Secondo varie Ong che si occupano della questione, il 21% delle donne si è sposata prima di compiere 18 anni. Nel caso del matrimonio annullato a Bahmai, il giornalista Babak Taghvaee ha riportato che l’uomo in questione, definito pedofilo, fa parte di una milizia del Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica. Il 22enne ha reagito allo scandalo dicendo che si trattava solo di “un matrimonio temporaneo” e di aver ricevuto il permesso di sposare la bambina.