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La porta dell'inferno: una voragine tra i boschi della Siberia

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Una voragine si è aperta in Siberia. Si chiama Porta dell'inferno, si allarga sempre di più e non accenna a fermarsi.

Uno spettacolo raccapricciante arriva dalla Siberia dove un’enorme voragine si è aperta nel terreno e non accenna a fermarsi. Si chiama Batagaika ma è stata soprannominata dagli abitanti del posto ”La Porta dell’Inferno”. Un cratere dalle dimensioni gigantesche che desta non poche preoccupazioni.

La porta dell’Inferno: la voragine non accenna a fermarsi

Nel bel mezzo della taiga siberiana si è aperta una gigantesca voragine che non accenna a fermarsi. Si chiama Batagaika ma è stata soprannominata non a caso ”porta dell’inferno’‘. Questo enorme cratere rappresenta una reale preoccupazione per la gente del posto e per gli studiosi che affermano stia crescendo via via sempre di più. La rivista Forbes, che ha recentemente riportato la notizia, lo definisce uno spettacolo raccapricciante. A destare preoccupazione però non è tanto la voragine in se, un fenomeno che deturpa la bellezza dei paesaggi della Siberia nordorientale, ma le cause che l’hanno scatenata e che la alimentano. Secondo gli studiosi infatti la voragine sta crescendo a dismisura da più di cinquant’anni e sarebbe causata da un’alterazione dell’ecosistema.

In Siberia una voragine cresce a dismisura

I cambiamenti climatici sono alla base di questo fenomeno, causato prevalentemente dal riscaldamento globale. A causa di tale cambiamento il permafrost, terreno tipico dell’estremo nord dove il suolo è perennemente ghiacciato, si scalda sempre di più non riuscendo a svolgere la sua funzione d’isolante termico. Questo terreno poroso, tipico del nord Europa, in condizioni di normalità dovrebbe lasciar trapassare l’acqua al suo interno che rimarrebbe congelata nel sottosuolo per migliaia di anni. Questo processo naturale invece non avviene più e il ghiaccio evapora causando un ulteriore surriscaldamento del terreno. Un circolo vizioso che ha preso il via ormai da anni e risulta difficile da interrompere. La porta del diavolo si è infatti formata negli anni ’60 ed è ora lunga ben 120 metri. Un fenomeno esasperato anche dalla massiccia deforestazione della vegetazione locale: coperto dall’ombra degli alberi il suolo era un tempo in grado di raffreddarsi mentre ora, costantemente esposto al sole, non ha alcuna difesa.