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Migranti, accordo Ue: il patto tra Francia e Germania per i ricollocamenti

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Sono in corso le trattative per la stesura del "Programma temporaneo e predefinito per le ricollocazioni" dei migranti.

Sono tanti i temi caldi che il nuovo governo giallorosso dovrà affrontare nei mesi successivi al suo insediamento a Palazzo Chigi. Tra le questioni sul tavolo c’è quella dei migranti e per risolverla il Conte bis punta a siglare un nuovo accordo con l’Ue. Tutti gli occhi sono puntati su La Valletta, dove lunedì 23 settembre si terrà il vertice dei ministri dell’Interno di Italia, Malta, Francia e Germania per la discussione di un documento congiunto.

Migranti, l’accordo Ue

Il contenuto del “patto segreto” tra i Paesi europei in prima linea nell’accoglienza dei profughi che attraversano il Mediterraneo è stato reso noto dal quotidiano La Stampa. L’accordo tra i quattro Stati Ue coinvolti avrebbe come obiettivo quello di regolare (seppur solo temporaneamente) il ricollocamento dei migranti che raggiungono le coste europee. Il testo, dal titolo Temporary predictive riallocation program (in italiano: “Programma temporaneo e predefinito per le ricollocazioni”), è in cantiere da quando, lo scorso 18 luglio, si è tenuto a Helsinki il meeting in cui il nostro Paese è stato rappresentato dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Secondo quanto stabilito dal programma, i naufraghi in difficoltà chiederanno un porto sicuro a Malta e Italia, che daranno il via libera allo sbarco e alla prima accoglienza. Entro un mese, i migranti dovranno essere ricollocati all’interno di Paesi dell’Unione Europea. Parigi e Berlino hanno annunciato che si faranno carico del 25% delle redistribuzioni.

Rimpatri, Conte a Bruxelles

“Chi non parteciperà” alle operazioni di ridistribuzioni dei migranti stabilite dall’accordo Ue “ne risentirà in misura consistente sul piano finanziario“, minaccia il premier Giuseppe Conte, al termine dell’incontro con il presidente uscente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Dobbiamo fare molto di più sui rimpatri, con l’aiuto dell’Europa”, ha continuato il presidente del Consiglio. “Abbiamo la piena attenzione. In Italia non possiamo dirci soddisfatti del sistema dei rimpatri, che dovranno essere gestiti a livello europeo”. A Bruxelles, Conte ha incontrato anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente dell’Europarlamento David Sassoli.