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Ragazzo gay aggredito dall'autista del bus: "Mi ha rotto il naso"

ragazzo gay aggredito dall'autista del bus

"Io adesso ho il naso rotto e diverse lesioni. Dovrò sottopormi a due interventi. Non dobbiamo stare in silenzio”, commenta la giovane vittima

L’omofobia è una piaga sociale che assume contorni e risvolti gravissimi. Si susseguono i casi di ragazzi (o ragazze) selvaggiamente picchiati e umiliati solo perché omosessuali. Nel Ventunesimo secolo gli orientamenti sessuali non dovrebbero costituire un problema. Tuttavia, le cronache sono tappezzate di episodi contro gay e lesbiche. Lo scorso agosto a Valencia due ragazzi italiani sono stati picchiati all’esterno di una discoteca gay. Fabrizio Marazzo, portavoce di Gay Center, aveva fatto sapere che: “Andrea, di 19 anni, originario della provincia di Vercelli e Luca, 25 anni, originario della provincia di Milano sono stati aggrediti all’urlo di fot***i fr**i”. Solo un mese prima, a Rimini, un ragazzo è stato aggredito mentre passeggiava sul lungomare abbracciato al compagno. Un caso analogo è avvenuto in Brasile. Un ragazzo gay aggredito dall’autista del bus su cui viaggiava ha raccontato l’accaduto.

Ragazzo gay aggredito dall’autista del bus

Marcelo Santanna, ragazzo omosessuale proveniente dal Brasile, ha recentemente dichiarato di essere stato brutalmente picchiato dall’autista dell’autobus sul quale stava viaggiando insieme a suo cugino e a un altro ragazzo. Queste le informazioni rese note da Bitchyf.it.

“Io ho abbracciato e baciato un ragazzo che era con me. L’autista ha dato di matto, urlava. Lui è venuto verso di noi dicendo che il nostro comportamento era inadeguato e che dovevamo scendere”. Lui ha reagito: “Io all’inizio mi sono rifiutato e gli ho solo risposto che non volevo abbandonare il bus per aver dato un bacio a stampo. Gli ho detto che avevo pagato come gli altri”.

Tuttavia, ha continuato, “l’autista era agitato, quindi ho deciso che sarei sceso. Ho alzato le mani in segno di resa e ho detto: “Va bene, me ne vado”. Poi sono sceso”. Eppure il gesto di Marcelo pare non sia stato sufficiente a tranquillizzare l’autista, che, fa sapere il giovane, “ha iniziato a prendermi a pugni, io sanguinavo. Fortunatamente mio cugino e l’altro ragazzo che era con me mi hanno aiutato e l’omofobo è tornato sul pullman ed è andato via”.

Salito su un altro autobus, il conducente l’ha portato alla stazione di polizia. Viste le sue condizioni, informa ancora Bitchy.f, gli agenti hanno preferito portarlo in ospedale per un controllo prima di ascoltarlo in Questura. “Alla stazione di polizia sono stati molto gentili, ci hanno portato all’ospedale di Santa Marcelina”, fa sapere Marcelo. La Polizia, infatti, ha già contattato la società di trasporti per identificare e sanzionare le azioni del dipendente. Sul suo stato all’indomani dell’inconcepibile aggressione ha detto: “Io adesso ho il naso rotto e diverse lesioni. Dovrò sottopormi a due interventi. Invito tutte le vittime di aggressioni omofobe a denunciare, non dobbiamo stare in silenzio”.