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Mangiò un hamburger contaminato nel 2011: morto bambino di 10 anni

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Nolan Moittie, di 10 anni, è morto dopo 8 anni di lotta: il piccolo aveva mangiato un hamburger contaminato dal batterio e-coli.

E’ morto dopo 8 anni di lotta il bambino che era stato contaminato dal batterio ecoli presente nella carne acquistata da Lidl. Nolan Moittie aveva 10 anni ed era uno dei 15 bambini nella regione dell’Hauts-de-France ad essersi ammalato nello scandalo che sconvolse il Nord della Francia.

Morto per un hamburger contaminato

Non ce l’ha fatta alla fine Nolan Moittie, il bambino di 10 anni che 8 anni fa aveva iniziato una lotta contro la malattia causata dal batterio ecoli, presente nella carne contaminata di un hamburger acquistato in un supermercato della catena Lidl. Uno scandalo – quello dell’e-coli – che aveva sconvolto l’intero Nord della Francia, e che aveva coinvolto altri 14 bambini tutti della stessa regione: per quello il responsabile ed ex capo della compagnia, Guy Lamorlette, fu condannato a seguito di una lunga indagine volta a ricostruire i fatti. Il piccolo Nolan, al momento del contagio, aveva solo 2 anni: salvato all’ultimo dai medici, era stato però costretto a passare i restanti anni in una sedia a rotelle da disabile, con un’assistenza 24 ore su 24. Una grave patologia neurologica aveva inoltre peggiorato le conseguenze scatenate dal batterio: in più, a causa del contagio avvenuto attraverso l’hamburger, il piccolo aveva sviluppato anche il diabete, alimentato dall’assunzione di medicine più volte al giorno e che lo costringeva a lunghi e regolari ricoveri in ospedale. Alla fine, sabato 14 settembre, Nolan è stato ricoverato per l’ennesima volta, ma questa volta i medici nulla hanno potuto: il piccolo è deceduto. “Il suo corpo alla fine ha rinunciato”, le parole dell’avvocato al quotidiano francese Le Monde.

Parola agli avvocati

L’avvocato della famiglia Moittie, Florence Rault, ha dichiarato che Nolan “E’ morto per gli effetti collaterali della sua intossicazione. È stato un lungo calvario, perché non ha smesso di soffrire per un momento: gli arti che si deformano, le ossa che si rompono, ha dovuto subire vari interventi chirurgici, non poteva mangiare, deglutire, parlare, muoversi, perché aveva un diverso coordinamento”, ha continuato Rault. Guy Lamorlette, 78 anni, è stato condannato lo scorso febbraio a tre anni di carcere e a una multa di 50 mila euro. Dopo la condanna, il legale dell’ex fornitore Lidl, ha annunciato il ricorso. “I genitori di Nolan sperano che un giorno Lamorlette arrivi a meditare decenza e compassione, e che affronti finalmente le sue responsabilità“, ha continuato l’avvocato dei genitori del piccolo Nolan, che ha concluso: “Al momento non ha pagato alcun danno. I genitori di Nolan sono disperati e in totale miseria. Per sostenere Nolan si sono indebitati molto, e non avevano nemmeno i soldi per le spese funebri”.