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Muore bruciato in un garage: si era rifugiato lì per la pioggia

morto bruciato in garage

Mark voleva rifugiarsi dalla pioggia e aveva scelto come riparo un garage. Una scintilla partita dalla sigaretta, però, ha scatenato un incendio.

Mark Logan aveva partecipato a un addio al celibato, ma sulla via del ritorno è stato sorpreso dalla pioggia. Così, il giovane di 31 anni aveva deciso di rifugiarsi in un garage. Purtroppo, però, mentre attendava la fine delle intemperie, avrebbe acceso una sigaretta e una scintilla avrebbe alimentato un incendio. Mark è morto bruciato in un garage di Rhos, nei pressi di Pontardawe, nel Galles.

Morto bruciato in un garage

Mark stava cercando un riparo dalla pioggia e aveva deciso di rifugiarsi all’interno del garage di Rhos, entrando dalla persiana. L’inchiesta sulla morte del 31enne ha stabilito che il luogo era privo di illuminazione e che sarebbe stata la scintilla di una sigaretta a far scoppiare l’incendio. Il giovane è morto bruciato all’interno del garage nel quale era rimasto intrappolato. Il proprietario dell’immobile, inoltre, in quel momento non era in casa.

Una madre devastata dal dolore per la perdita del figlio ha ricostruito quanto accaduto lo scorso 10 marzo. Mark Logan, 31 anni, era stato invitato a una festa di addio al celibato a Cardiff: si era recato sul posto con due amici. La compagnia, inoltre, aveva prenotato un appartamento nei pressi di Cardiff Bay dopo aver seguito un incontro di rugby del torneo Sei nazioni. I tre vennero raggiunti da altrettanti amici, ma la loro prenotazione venne annullata in quanto si pensava (erroneamente) potessero alloggiare tutti e sei nella medesima stanza. Cercando di ovviare il problema, gli amici decisero di cambiarsi all’interno di un furgone (che li aveva portati fino a Cardiff) per prenotare un taxi per il ritorno. Ma prima del viaggio avevano deciso di fermarsi nel garage di Rhos.

Il racconto della madre

Susan, la madre di Mark, ha raccontato al Mirror: “Ho visto Mark per l’ultima volta mercoledì prima che accadesse. Era felice, aveva appena comprato un nuovo furgone e non vedeva l’ora di andare al matrimonio del suo amico che si sarebbe tenuto due settimane dopo”. “La domenica, sua moglie Kirsty mi ha chiamata chiedendomi se Mark fosse tornato, e io ho risposto di no. Ha detto che non era tornato a casa. Ero preoccupata. Ho deciso di fare una passeggiata e mentre stavo camminando ho ricevuto una telefonata da Kirsty: la polizia le aveva comunicato di aver trovato il corpo di un uomo a Rhos. Sapevo che era lui. Era la peggior notizia che un genitore potesse immaginare. Il respiro di Kirsty era stato portato via. Era terribile, semplicemente terribile. Era il peggior incubo”.