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Panama, tre preti chiedono soldi in cambio di rapporti: sospesi

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Costretto a prostituirsi con tre sacerdoti per mantenere la sua famiglia. La chiesa di Panama travolta da uno scandalo sessuale.

“L’arcidiocesi di Panama si sente profondamente ferita e imbarazzata, dopo aver ricevuto informazioni sui comportamenti inappropriati e scandalosi dei sacerdoti Rogelio Topin, Orlando Rivera e Karl Madrid” si legge in un comunicato stampa della chiesa locale. I tre preti infatti sono stati travolti da uno scandalo sessuale dopo la denuncia di un uomo che ha rivelato di essere stato costretto a prostituirsi con loro per poter dar da mangiare alla moglie e al figlio, dopo essere emigrato dal Venezuela.

Sacerdoti nello scandalo

Una volta giunto nel paese sull’istmo che collega l’America centrale a quella meridionale, Cristian (nome di fantasia) ha trovato lavoro come tuttofare nella parrocchia Don Bosco a Calidonia, un quartiere della capitale panamense. Lì però è cominciato il suo incubo. Come denuncia in un video poi diffuso da alcuni media locali, padre Rogelio Topin ben presto gli avrebbe offerto soldi in cambio di rapporti sessuali.

Ad aggravare la situazione il fatto che il sacerdote è stato anche uno degli organizzatori della XXXIV Giornata mondiale della gioventù, che si è tenuta a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019 alla presenza di Papa Francesco. Cristian poi diventerà l’amante anche di altri due ecclesiastici, Orlando Rivera e Karl Madrid.

Sacerdoti sospesi

“Provo molta rabbia e non ce la faccio più – dichiara nel video. – Mi chiamano tre o quattro volte alla settimana per fare sesso. Accetto solo perché ho bisogno di soldi”. Quando incontra don Rogelio, Cristian gli propone anche un incontro con 17enne. Nonostante la minore età del ragazzo, il sacerdote risponderebbe solamente: “Perfetto”.

La Curia panamense ha deciso di sospendere dalle loro funzioni i tre parroci ribadendo la loro “tolleranza zero di fronte a qualsiasi tipo di abuso, in particolare su minori e persone vulnerabili”. La testimonianza di Cristian è per il momento al vaglio degli inquirenti che dovranno valutare se i sacerdoti abbiano commesso o meno dei reati, oltre a quelli contro la morale cattolica.