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Bimbo disabile costretto a camminare da staff di Legoland

bimbo disabile umiliato

Il bambino voleva salire su Ninjago, una giostra del parco a tema ninja: prima di salire, lo staff ha voluto verificare se aveva i requisiti adatti.

Un bimbo di 5 anni si trovava al Parco giochi di Legoland, in Inghilterra, insieme ai genitori. Per verificare che potesse accedere ad una giostra, il personale del parco avrebbe chiesto al piccolo di camminare. La spiacevole vicenda, stando a quanto riportato dal sito leggo.it, si è svolta a Gloucestershire, nel Regno Unito. Come scritto dal quotidiano britannico The Indipendent, il piccolo Sebby, era al Parco di divertimenti di Winsor insieme alla famiglia, come premio per aver subìto quattro interventi in un anno. Il bimbo, infatti, soffre di una condizione medica non diagnosticata, simile alla paralisi cerebrale, che lo ha lasciato incapace di camminare.

Bimbo disabile costretto a camminare

La giornata procedeva magnificamente. Poi il piccolo Sebby ha voluto salire a bordo del Ninjago, giostra a tema ninja. Giunto all’ingresso, il bambino sarebbe stato costretto dal personale ad alzarsi dalla sedia a rotelle e a camminare per tre passi tenendo la mano di sua madre. Non soddisfatto di quanto visto, lo staff gli avrebbe chiesto di ripetere quanto fatto in precedenza. “È stato umiliante – hanno commentato i genitori – il personale aveva bisogno di una migliore formazione su come affrontare i bambini disabili”.

Un portavoce del Parco ha voluto subito chiarire la situazione: “La salute e la sicurezza dei nostri ospiti è sempre la nostra priorità e abbiamo una serie di requisiti in atto per consentire ai nostri ospiti con disabilità e necessità aggiuntive di godersi le nostre passeggiate. Su alcune giostre, come Lego Ninjago The Ride, gli ospiti sono tenuti a camminare senza aiuto. Ciò è necessario nel caso in cui gli ospiti vengano evacuati dalla corsa, poiché sarebbero tenuti a camminare durante il processo di evacuazione. Lavoriamo sempre per rendere il resort più accessibile e rivedere costantemente i nostri processi”.