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Donne islamiche spiegano come i mariti devono picchiarle

Donne islamiche botte benedizione

Vengono spiegate le circostanze in cui ammettono che i mariti le picchiano: tradimento, atti immorali, disubbienza a Dio.

In un video condiviso da Daily Mail Australia, le donne islamiche del gruppo Hizb ut-Tahri chiariscono il significato che per loro hanno le botte ricevute dai mariti, definite “una benedizione“. Queste le loro parole: “Se compiamo azioni oltraggiose sono legittimati a farlo“.

Donne islamiche: “Botte? Una benedizione”

L’insegnante di scuole elementare Reem Allouche ha persino tenuto una lezione per spiegare che i mariti, in alcuni casi, sono legittimati a picchiare le donne. Tra questi ci sono atti immorali o di tradimento, la disubbidienza a Dio e al marito e l’accesso in casa a persone sgradite al proprio uomo. La giovane spiega che, qualora si verificasse una circostanza di questo tipo, gli uomini sono autorizzati a punire le donne.

Prima lo fanno ammonendole e privandole di momenti di intimità con loro. Se poi ritengono che la lezione non sia stata sufficiente, allora possono procedere con le botte. La Allouche illustra anche il modo e gli strumenti con cui devono essere ricevute.

C’è un bastone chiamato sivaak, che può essere usato alternativamente ad una sciarpa. Colpisce la semplicità e il sorriso con cui spiega tutto ciò, considerandolo normale. Perché da lei e dal suo gruppo di donne islamiche le botte sono considerate una “bellissima benedizione“, in grado di ristabilire l’ordine che prevede che debba essere l’uomo a comandare. Con questo non intende che il marito sia autorizzato a colpirle “semplicemente per non aver cucinato la cena“, ma che sia un modo per ristabilire tranquillità.

Uno strumento che non viene messo in pratica per odio o per rabbia, ma “per seguire i comandamenti di Dio“. E aggiunge: “Il marito picchia la moglie perché la ama: è quasi una conseguenza naturale“.