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Esplosi due ordigni in Siria in zone sotto controllo turco: 14 feriti

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Esplodono due ordigni in Siria: 14 i feriti, un morto. Gli attacchi si sono verificati in zone sotto il controllo turco.

Siria, esplosione nella zona Nord del Paese. Diversi feriti e un morto. Gli attacchi arrivano a poche ore dall’annuncio della Casa Bianca del ritiro delle truppe americane dal Nord-Est della Siria, quale aveva anche dichiarato l’imminente invasione da parte della Turchia dello Stato.

Esplosioni in Siria

Era nell’aria ed è arrivato. Si registrano le prime esplosioni nello Stato della Siria sotto il controllo dell’esercito turco, più precisamente nella zona Nord: due gli ordigni esplosi, che hanno causato la morte del terrorista e hanno ferito almeno 14 persone. Ma non solo: ad Azaz, 8 persone sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di una motobomba kamikaze, mentre un altro ordigno è esploso ad Al-Rai ferendo 6 individui. Attacchi che erano scritti, giunti dopo l’annuncio del ritiro delle forze Usa dal Nord-Est dello Stato: proprio la Casa Bianca, tramite Stephanie Grisham – responsabile della comunicazione – aveva dichiarato tramite una nota, che la Turchia era pronta a invadere la Siria settentrionale. “Le truppe statunitensi non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione e non saranno più nelle immediate vicinanze”, questo quanto si leggeva in una parte del comunicato diffuso dopo un colloquio telefonico tra il presidente americano Donald Trump e quello turco Recep Tayyip Erdogan.

Le parole di Trump

Proprio il presidente americano Donald Trump ha commentato la faccenda, nel più classico dei suoi modi, ovvero affidandosi a un tweet su Twitter. “E’ il momento per noi di sfilarci da ridicole guerre senza fine, molte delle quali tribali. E’ il momento di riportare i nostri soldati a casa. Combatteremo solo dove avremo benefici, e combatteremo solo per vincere. Turchia, Europa, Siria, Iran, Iraq, Russia e i curdi dovranno risolvere la situazione e capire cosa voglio fare con i soldati dell’Isis catturati”. Preoccupazione nell’Ue intera, che ha ribadito il sostegno all’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria.