Decisione del governo olandese, che cambia nome. Agli atti e nei documenti ufficiali si potrà scrivere solamente Paesi Bassi e non più Olanda, che rappresenta ad oggi solamente due delle dodici regioni del Paese. Una scelta, quella del governo, per mostrare che verrà data pari attenzione a tutte le aree del Paese e non solo a quelle più ricche.
L’Olanda cambia nome
Dimentichiamo l’Olanda, o meglio il suo nome. Dall’ultima delibera del governo, è stato stabilito infatti che nei documenti ufficiali sarà possibile scrivere solamente “Paesi Bassi” e non più Olanda, facendo riferimento proprio al nome della nazione. Due termini precisi e differenti, che non sono sinonimi: il primo in rappresentanza dello Stato intero, il secondo – Olanda – in riferimento alla regione meridionale e settentrionale, dove si trova Amsterdam. Una decisione presa dal governo per fare chiarezza ma, soprattutto, per lanciare un netto segnale alla popolazione e saldare così l’unità nazionale, dando pari attenzioni a tutte le regioni. Da un accordo raggiunto dal Comitato per il turismo, il governo e le principali associazioni di imprenditori, il “nuovo nome” verrà ufficializzato nel Maggio 2020, durante le Olimpiadi di Tokyo e in occasione del festival musicale di Eurovision.
La storia del Paese
Formata da dodici regioni, l’Olanda ne rappresenta solo due nel Paese, ovvero quella del nord e quella del sud, unificate un tempo nella Contea di Olanda. Autonoma fino al 1581, smise di esserlo quando entrò a far parte della Repubblica delle Sette Province Unite, nata dall’indipendenza ottenuta dalle rivolte contro il governo spagnolo. Divenne poi Regno d’Olanda solo nel 1806 grazie a Napoleone, quale affidò lo stato a suo fratello Luigi. A seguito della sconfitta a Waterloo del’imperatore francese nel 1815, venne quindi creato il Regno Unito del Nederland, parola derivante da Neder-landen e che tradotta in italiano significa appunto Paesi Bassi.