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Johnson & Jonhson condannata: dovrà risarcire 8 miliardi di dollari

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Nuova condanna per Johnson & Johnson: il colosso farmaceutico dovrà pagare 8 miliardi di dollari

Il colosso farmaceutico Johnson & Jonhson è stato condannato al pagamento di 8 miliardi di dollari come risarcimento danni per un uomo di 26 anni, Nicholas Murray. Quest’ultimo avrebbe assunto un farmaco antipsicotico, il Risperdal, quando era bambino, ma il suo corpo avrebbe subito una ginecomastia, ovvero l’ingrossamento delle mammelle. A prendere la decisione sarebbe stato il tribunale di Philadelphia.

Johnson & Johnson condannata

Il tribunale di Philadelphia avrebbe comminato alla casa farmaceutica la sanzione più pesante mai imposta alla multinazionale nelle oltre 13 mila azioni legali avanzate sul Risperdal: “Questa giuria – hanno detto gli avvocati della parte lesa – così come altre giurie in altre controversie, ha imposto danni punitivi a una società che ha pensato solo a fare profitti sulla pelle dei pazienti“. Dal canto suo, Johnson & Johnson ha affermato che si tratta di una condanna “gravemente sproporzionata” dicendosi poi “fiduciosa sul ridimensionamento in appello“.

Non un caso isolato

Quello in cui è rimasto coinvolto Murray non è un caso isolato. La multinazionale farmaceutica, infatti, deve affrontare una serie di cause nei tribunali stati per non aver adeguatamente informato dell’effetto collaterale del medicinale. Basti pensare che, solo nel 2018, il Risperdal ha generato 737 milioni di dollari di vendite, soprattutto in Pennsylvenia, California e Missouri. Tutti i querelanti sostengono che la causa farmaceutica non abbia segnalato il rischio di ginecomastia. Lo scorso agosto, inoltre, J&J era stata processata per la dipendenza di oppiacei negli Usa che ha portato alla morte di 70 mila persone. In quell’occasione il giudice condannò la multinazionale al pagamento di 572 milioni di dollari.