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Guerra in Siria, raid aerei della Turchia contro i curdi: almeno 15 morti

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Le autorità di Ankara: "Colpite 181 postazioni terroristiche". Previsto per la giornata del 10 ottobre il Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Sono ripresi nella mattina di giovedì 10 ottobre i raid aerei della Turchia contro i curdi, dopo l’inizio dell’operazione Primavera di Pace che ha riaperto la guerra nel nord della Siria. La notizia è stata diffusa da emittenti televisive panarabe, che riferiscono di bombardamenti a poca distanza dalla frontiera turco-siriana. Colpita la zona in cui sorgono Ras al Ayn e Tall Abyad. Al momento sembra che i curdi si siano limitati a rispondere all’offensiva sparando alcuni colpi di mortaio verso il confine, in cui sarebbero morti 5 soldati di Ankara. Fonti curde parlano di almeno 15 morti, tra cui 8 civili. L’Onu ha convocato per la giornata di giovedì un Consiglio di sicurezza.

Erdogan: “In arrivo milioni di rifugiati”

“Se continuate a chiamarla ‘invasione’ o ‘occupazione’, apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati siriani e li manderemo da voi“. La minaccia arriva dal presidente turco Erdogan, durante un discorso in cui ha annunciato che “109 terroristi curdi” sono stati uccisi nel corso delle offensive dell’operazione Primavera di Pace. Il governo di Ankara, in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha descritto l’operazione in Siria come “proporzionata, misurata e responsabile. Prenderà di mira solo terroristi e i loro nascondigli, rifugi, armi ed equipaggiamenti. Vengono adottate tutte le precauzioni per evitare danni collaterali alla popolazione civile”.

Guerra in Siria: la Turchia attacca i curdi

Il ministro della Difesa turco ha riferito alle agenzie stampa che le “forze militari di Ankara hanno finora colpito 181 postazioni appartenenti alle organizzazioni terroristiche del nord-est della Siria, come parte dell’operazione Primavera di Pace. “I nostri eroici commando che stanno partecipando all’operazione continuano ad avanzare a est del fiume Eufrate, nel nord della Siria” ha proseguito il ministro. Fonti locali riportano inoltre che all’offensiva turca si è unita quella dell’Isis, i cui miliziani hanno attaccato i curdi presenti al confine. Al momento le operazioni sono ancora frammentarie e di difficile verifica.

Conte: “Preoccupato dall’offensiva turca”

Mentre Donald Trump, tramite Twitter, ha liquidato l’attacco di Erdogan come una “cattiva idea”, il premier italiano Giuseppe Conte ha espresso preoccupazione per la nuova offensiva in Siria. “La preoccupazione è che siano assunte iniziative che possano portare a un’ulteriore destabilizzazione della Regione, iniziative che possano finire per portare ulteriori sofferenze alla comunità locale” ha commentato il Presidente del Consiglio al termine del vertice con Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato.