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Accoltellato deputato pro-Cina a Hong Kong, arrestato aggressore

Accoltellato deputato pro-Cina

Il deputato filocinese Junius Ho è stato accoltellato al petto da un attivista antigovernativo, immediatamente arrestato dalla polizia di Hong Kong.

Non si placano gli episodi di violenza a Hong Kong dopo mesi di manifestazioni. L’ultima vittima è Junius Ho, deputato di Hong Kong con posizioni filocinesi, accoltellato al torace da un sostenitore antigovernativo. Ferito anche l’assistente del deputato mentre l’aggressore è stato fermato subito dopo l’attacco. Junius Ho è un aperto sostenitore della linea dura di Pechino contro il movimento pro democrazia. Lo stesso movimento che da mesi sta portando migliaia di manifestanti per le strade dell’ex colonia britannica.

Accoltellato deputato pro-Cina, il video

L’aggressione è stata interamente filmata con un cellulare. Nel video, pubblicato sui social media, si vede chiaramente un giovane che si avvicina al deputato con la scusa di regalargli un mazzo di fiori e scattare una foto insieme. Una volta vicino a Junius Ho, l’uomo estrae un coltello dalla borsa e pugnala al petto il deputato.


L’aggressione si è consumata in pochi secondi. Il giovane è stato subito atterrato e disarmato dai presenti in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. L’aggressore ha continuato a inveire contro il deputato, chiamandolo ripetutamente “feccia umana”.

La condanna di Hong Kong

Il portavoce del governo di Hong Kong ha subito condannato il gesto e ha chiesto esplicitamente ai cittadini di continuare a esprimere le proprie opinioni ma in maniera pacifica. L’attacco contro il membro del consiglio legislativo della regione ad amministrazione speciale di Hong Kong potrebbe infatti generare azioni ancor più repressive da parte delle forze dell’ordine.

Il portavoce ha inoltre aggiunto che il governo della regione non tollererà nessun atto di violenza e che la polizia lavorerà duramente per garantire la sicurezza.

Intanto sono previste altre manifestazioni di protesta per le strade della città anche nel pomeriggio di mercoledì 6 novembre. Nei giorni precedenti centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere l’autonomia di Hong Kong da Pechino. Le forze dell’ordine hanno cercato di sedare la protesta lanciando gas lacrimogeni e usando cannoni ad acqua.