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San Francisco, muore tra le braccia del marito durante la vacanza

zoe williams

Era in vacanza con la propria famiglia quando ha accusato i primi malori: una diagnosi errata non ha lasciato speranze alla donna.

Tragica la storia di Zoe Williams che, in vacanza con la propria famiglia, è morta tra le braccia del marito a causa di un’embolia non diagnosticata dai medici: “Siamo sbarcati a San Francisco, arrivati in albergo e stava bene. Eravamo entusiasti di programmare il giorno successivo in cui saremmo andati a vedere la partita di football. Siamo usciti dall’albergo ma dopo 20-30 metri è crollata. Ha detto di essere stanca e che sarebbe tornata in albergo per riposare. Sembrava stare bene“, ha dichiarato lo stesso marito successivamente al decesso di sua moglie. vacanza famiglia

Muore in vacanza con la famiglia

Zoe Williams, 42enne britannica, era partita con la sua famiglia (assieme a suo marito e al loro figlio) negli Stati Uniti d’America per una vacanza. Accusati i primi malori appena atterrati a San Francisco, dopo un lungo riposo in albergo, la donna si è sottoposta ad apposita visita medica per scongiurare ogni potenziale pericolo. I medici le hanno diagnosticato la sindrome di Guillain-Barré, che aveva creato qualche sofferenza fisica a Zoe una ventina di anni prima. La sindrome è un disturbo che arreca danni al sistema nervoso creando stanchezza e debolezza, ma non c’era nulla che potesse far pensare al peggio. Dopo aver avviato la cura per alleviare i sintomi, la vacanza della famiglia è proseguita come confermato dal marito: “Siamo andati a Pier 39 e ad Alcatraz e Zoe era sulla sedia a rotelle. Aveva i sintomi classici della sindrome di Guillain-Barré ma non voleva andare in ospedale. Si fidava dei medici di Heath a cui si sarebbe rivolta appena tornata a casa“.

Le condizioni di salute sono decisamente peggiorate il giorno della partenza, quando Zoe Williams è svenuta sull’aereo come dichiarato dal marito: “Il giorno della partenza “al San Francisco Internation Airport Zoe è arrivata sulla sedia a rotelle perché non ce la faceva a camminare. Siamo saliti sull’aereo. Faceva caldo e i nostri posti erano proprio sul retro. E’ svenuta e il centro medico dell’aeroporto ci ha consigliato di non affrontare il volo e di far visitare Zoe da un medico“. Una volta scesa, la famiglia si è recata in albergo in una camera per disabili riservata dalla direzione dell’aeroporto. Durante la notte, prima che arrivasse l’autoambulanza, Zoe è morta tra le braccia del marito a causa di un coagulo di sangue non diagnosticato dal personale medico.