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Militari feriti in Iraq, Guerini: "Forse non erano l'obiettivo"

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"Non ci sono evidenze che l'attacco fosse rivolto ai militari italiani" ha detto il ministro della Difesa Guerini.

Ieri 5 militari italiani sono rimasti feriti durante un attacco in Iraq, a Kirkuk. Tre di loro sono in gravi condizioni e per uno si è resa necessaria l’amputazione di una gamba: nessuno sarebbe in pericolo di vita. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dopo aver dato la notizia e aver informato le famiglie ha fatto sapere che la Procura di Roma ha avviato un fascicolo d’inchiesta per attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime.

Militari feriti in Iraq

Il ministro Guerini, nelle sue dichiarazioni, ha però anche precisato che non ci sono evidenze che gli italiani fossero il vero obiettivo dell’attacco: potrebbe dunque essere realistica l’ipotesi che l’attacco terroristico non fosse rivolto ai nostri soldati. Si è trattato, ha spiegato Guerini, di “un ordigno rudimentale che ha colpito il convoglio italiano al rientro da una missione di supporto alle unità irachene. L’Isis è stato sconfitto militarmente, ma la lotta al terrorismo deve continuare e continuerà“. Il ministro della Difesa ha quindi precisato che nessuno dei militari è in pericolo di vita anche se le lesioni riportate sarebbero gravi. “Voglio esprimere vicinanza non sono da parte del governo, ma da parte di tutti gli italiani alle famiglie e ai militari impegnati in Iraq e nelle altre missioni internazionali” ha concluso.

Feriti durante un addestramento

Secondo quanto si apprende, il commando stava svolgendo attività di addestramento in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis. L’ordigno sarebbe detonato proprio al passaggio a piedi del gruppo di militari: si tratta di tre incursori della Marina e due dell’esercito. Con loro c’erano anche le forze speciali dei Peshmerga.