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Gli diagnosticano disturbi alimentari, Tac rivela 4 tumori al cervello

tumore

Rifiutava il cibo ed era stato costretto a lasciare la scuola: la risonanza magnetica ha rivelato la presenza di 4 tumori al cervello.

Davvero drammatica la storia di Chris Mullins, 15enne originario del Galles, che dopo diverse settimane senza cibo e fame si è sottoposto a Tac che ha rivelato la presenza di 4 tumori al cervello.

Rifiuta il cibo, 4 tumori al cervello

Il tutto è partito a causa di una diagnosi errata di un medico che aveva focalizzato l’attenzione della famiglia su disturbi alimentari del proprio figlio, costringendo quest’ultimo a sostenere alcune sedute presso psicologi al fine di combattere il suo blocco mentale verso il cibo. Eppure, le condizioni di salute di Chris continuavano a peggiorare giorno giorno, così come il suo peso che era sceso al di sotto dei 40 kg. Il 15enne era stato costretto a lasciare la scuola, in quanto accusava costantemente di malori e stanchezza. Neanche le analisi del sangue effettuate verso la fine dell’anno scorso avevano portato risultati convincenti, per cui le settimane trascorrevano senza alcun tipo di risposta. Solo grazie alle dichiarazioni di un’infermiera dell’University Hospital of Wales di Cardiff la famiglia ha deciso di sottoporre il proprio figlio a Tac.

Dopo due settimane Chris è stato sottoposto a risonanza magnetica, la quale ha individuato 4 masse tumorali di cui una avvolta alla sua ghiandola pituitaria, causa del rifiuto del cibo da parte del 15enne. Subito dopo l’intervento chirurgico e gli esiti della biopsia, il giovane ragazzo ha sostenuto vari cicli di chemioterapia. Per la radioterapia spinale invece Chris è stato portato a Essen (centro specializzato per la radio con fasci di protoni), in Germania, dove ha sostenuto ben 25 cicli di cure.

Il messaggio della madre

Samantha, donna di 47 anni e madre di Chris, ha voluto lanciare alcuni messaggi di speranza per tutti coloro che si trovano a combattere in famiglia malattie così gravi: “A causa di una catastrofica diagnosi errata avrei potuto perdere mio figlio di soli 15 anni. Invito i genitori a non essere intimiditi dallo status di un professionista della salute quando i propri cari soffrono, a fidarsi del proprio istinto e a insistere sulle TAC se non si è sicuri dei consigli medici ricevuti“.