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Julian Assange, la Svezia archivia l'inchiesta per stupro

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La Svezia ha archiviato l'inchiesta per stupro nei confronti del fondatore di Wikileaks, il giornalista australiano Julian Assange.

È caduta l’inchiesta per stupro avviata nel 2010 nei confronti di Julian Assange. La magistratura della Svezia ha ritenuto non sufficienti gli elementi e le prove contro il fondatore di Wikileaks. Assange ha sempre negato ogni accusa.

Julian Assange e le accuse di stupro in Svezia

Il pubblico ministero della Svezia ha spiegato come le prove del presunto stupro contro Julian Assange sono ritenute “credibili” ma non abbastanza forti per procedere con un’incriminazione. Dopo dieci anni i ricordi dei vari testimoni si sarebbero infatti affievoliti e avrebbero perso forza probatoria.

La vice procuratrice generale, Eva Marie Persson, ha annunciato la decisione di voler chiudere le indagini preliminari per mancanza di prove durante una conferenza stampa, specificando come tale posizione sia passibile di ricorso. Nel maggio del 2019 le autorità svedesi avevano inoltrato un mandato di arresto con l’accusa di violenza sessuale nei confronti del giornalista australiano. Il caso era stato riaperto dopo l’archiviazione nel 2017.

Assange si trova dall’aprile del 2019 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra. La polizia britannica ha arrestato Assange dopo la revoca dell’asilo da parte dell’ambasciata dell’Ecuador, concessagli nel 2012.

Il prossimo 24 febbraio il tribunale di Westminster si pronuncerà sulla richiesta di estradizione di Assange da parte degli Stati Uniti. Assange dovrà rispondere di ben 18 capi d’accusa, tra i quali il reato di spionaggio, rischiando pene che prevedono fino ai 175 anni di reclusione. Assange è infatti ritenuto responsabile di aver diffuso informazioni e documenti classificati, relativi agli ambienti militari e diplomatici.