Dopo il terremoto che ha investito l’Albania durante le prime ore del 26 novembre, anche la Bosnia-Erzegovina è stata colpita in mattinata da una scossa facente parte dello stesso sciame sismico. Il terremoto in questione è avvenuto intorno alle 10:20 e aveva una magnitudo di 5.3 gradi della scala Richter, con epicentro nei pressi della cittadina di Blagaj a circa 70 chilometri a sud della capitale Sarajevo. Al momento non si registrano danni o vittime ma al momento la situazione è tesa per la paura di nuove eventuali scosse.
Terremoto in Bosnia, scossa di 5.3 gradi
[DATI #RIVISTI] #terremoto mb 5.3 ore 10:19 IT del 26-11-2019, Bosnia and Herz. [Land] Prof=10Km #INGV_23492041 https://t.co/TsB9e1vbH2
— INGVterremoti (@INGVterremoti) November 26, 2019
Stando a quanto riportato dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto che ha colpito la Bosnia-Erzegovina avrebbe avuto un ipocentro situato a circa 10 chilometri di profondità. Dati analoghi a quelli della violenta scossa che ha colpito le coste dell’Albania settentrionale poco prima delle 4 del mattino provocando per il momento una quindicina di morti.
Non appena la scossa è stata avvertita numerose persone sono scese in strada abbandonando le proprie abitazioni per paura di un sisma simile a quello albanese di poche ore prima. Il sisma è stato sentito distintamente dagli abitanti di Sarajevo e anche dai pellegrini recatisi nella località religiosa di Medjugorje, all’indomani del messaggio che la veggente Marjia lascia ai fedeli il 25 di ogni mese.
Disposta la chiusura delle scuole
Stando a quanto riportato dalle autorità bosniache, la scossa di questa mattina sarebbe durata una ventina di secondi, aprendo numerose crepe negli edifici lungo la zona dell’epicentro. Ad essere colpita è stata anche la città di Mostar, capoluogo dell’Erzegovina, celebre per il ponte sul fiume Narenta costruito dagli ottomani e abbattuto durante le guerre dell’ex Jugoslavia. A causa dello sciame sismico, che in queste ore si sta facendo sentire su tutta la penisola balcanica, le autorità della città di Nevesinje hanno disposto la chiusura della scuole.