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Terremoto in Bosnia, scossa legata allo sciame sismico in Albania

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Una scossa di terremoto di magnitudo 5.3 della scala Richter ha colpito la Bosnia-Erzegovina a poche ore dal violento sisma avvenuto in Albania.

Dopo il terremoto che ha investito l’Albania durante le prime ore del 26 novembre, anche la Bosnia-Erzegovina è stata colpita in mattinata da una scossa facente parte dello stesso sciame sismico. Il terremoto in questione è avvenuto intorno alle 10:20 e aveva una magnitudo di 5.3 gradi della scala Richter, con epicentro nei pressi della cittadina di Blagaj a circa 70 chilometri a sud della capitale Sarajevo. Al momento non si registrano danni o vittime ma al momento la situazione è tesa per la paura di nuove eventuali scosse.

Terremoto in Bosnia, scossa di 5.3 gradi


Stando a quanto riportato dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto che ha colpito la Bosnia-Erzegovina avrebbe avuto un ipocentro situato a circa 10 chilometri di profondità. Dati analoghi a quelli della violenta scossa che ha colpito le coste dell’Albania settentrionale poco prima delle 4 del mattino provocando per il momento una quindicina di morti.

Non appena la scossa è stata avvertita numerose persone sono scese in strada abbandonando le proprie abitazioni per paura di un sisma simile a quello albanese di poche ore prima. Il sisma è stato sentito distintamente dagli abitanti di Sarajevo e anche dai pellegrini recatisi nella località religiosa di Medjugorje, all’indomani del messaggio che la veggente Marjia lascia ai fedeli il 25 di ogni mese.

Disposta la chiusura delle scuole

Stando a quanto riportato dalle autorità bosniache, la scossa di questa mattina sarebbe durata una ventina di secondi, aprendo numerose crepe negli edifici lungo la zona dell’epicentro. Ad essere colpita è stata anche la città di Mostar, capoluogo dell’Erzegovina, celebre per il ponte sul fiume Narenta costruito dagli ottomani e abbattuto durante le guerre dell’ex Jugoslavia. A causa dello sciame sismico, che in queste ore si sta facendo sentire su tutta la penisola balcanica, le autorità della città di Nevesinje hanno disposto la chiusura della scuole.