L’Albania continua a tremare: dopo lo sciame sismico di domenica 1 dicembre (rilevate almeno 13 scosse) una successiva nuova scossa colpisce le coste settentrionali. L’ingv ha rilevato una magnitudo 4.7 alle ore ore 09:26 di oggi, lunedì 2 dicembre. L’epicentro è stato registrato nella città di Rade, mentre l’ipocentro si trova a 10 km di profondità.
[DATI #RIVISTI] #terremoto mb 4.7 ore 09:26 IT del 02-12-2019, Costa Albanese settentrionale (ALBANIA) Prof=10Km #INGV_23525901 https://t.co/1Ok1NRRMXU
— INGVterremoti (@INGVterremoti) 2 dicembre 2019
Nel frattempo si aggrava il bilancio del forte terremoto della scorsa settimana: le vittime sono salite a 51. Inoltre, il terreno inizia a presentare dei fenomeni di liquefazione.
Terremoto Albania: oggi nuova scossa
Il professore Alessandro Michetti, docente di Geologia dei terremoti all’Università dell’Insubria, ha spiegato che le continue scosse potrebbero provocare la liquefazione del terreno. Infatti, anche lunedì 2 dicembre la terra ha tremato: una nuova scossa di terremoto ha colpito l’Albania alle ore 9:26.
“I forti terremoti – ha spiegato il professore – causano delle modifiche dell’ambiente naturale e antropico, lasciando delle ‘impronte’ nel territorio”. Il movimento generato dalle onde sismiche, infatti, solleva acqua e sabbia e la presenza di bacini sedimentari può comportare una liquefazione del terreno. Fenomeni analoghi si sono verificati anche in Italia dopo i sismi della Pianura Padana (2012) e del Centro Italia (2016).
“Non possiamo impedire che i terremoti avvengano”, ha proseguito Michetti, “ma possiamo studiare le tracce lasciate dai sismi del passato per ricostruire la storia evolutiva di un’area, identificandone le criticità, definendo il potenziale sismogenetico (il massimo terremoto atteso nell’area), fornendo quindi informazioni utili a ridurre il rischio complessivo derivante dagli eventi geologici”.