> > Acqua radioattiva Fukushima: uno dei piani prevede di versarla in mare

Acqua radioattiva Fukushima: uno dei piani prevede di versarla in mare

fukushima

Sono stati proposti tre modi per trattare l'acqua radioattiva proveniente da Fukushima: uno di questi è il rilascio del liquido in mare.

Un’agenzia governativa giapponese ha proposto di rilasciare nell’ambiente acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima, in quanto lo spazio di stoccaggio si sta esaurendo. Da quanto si apprende, infatti, la pianta è crollata circa 9 anni fa a causa di uno tsunami provocato da un terremoto. Da quel momento, si sono accumulate circa un milione di tonnellate di acqua contaminata e i serbatoi che la contengono sono quasi pieni. Il 23 dicembre 2019 un’agenzia governativa ha proposto tre possibili soluzioni al problema. Una di queste, però, prevede di versare in mare l’acqua contaminata.

Fukushima, acqua radioattiva

Lunedì 23 dicembre 2019, l’agenzia governativa per le risorse naturali e l’energia ha proposto tre modi per trattare l’acqua radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima. Uno di questi, però, prevede il rilascio in mare del liquido contaminato. In alternativa è possibile vaporizzare l’acqua nell’aria. “Non esiste alcuna opzione di conservare semplicemente l’acqua per un lungo periodo di tempo”, ha detto un funzionario dell’agenzia ad AFP. L’impianto, da quanto si apprende, ha un ampio sistema di pompaggio e filtrazione, che attira tonnellate di acqua appena contaminata e filtra quasi tutti gli elementi radioattivi. Il processo lascia solo il trizio, che secondo gli esperti è dannoso solo per l’uomo in dosi molto elevate.

Nella riunione di lunedì 23 dicembre non è stata presa alcuna decisione. Al tavolo, però, “nessun membro si è opposto all’idea che un modo tecnicamente realistico sia scaricare l’acqua nel mare o nell’aria”. Tuttavia, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, l’acqua di Fukushima (se correttamente filtrata) potrebbe essere diluita con acqua di mare e rilasciata in sicurezza nell’oceano senza causare problemi ambientali. Una soluzione è da trovare perché come previsto dagli esperti, i serbatoi saranno definitivamente pieni nel prossimo 2022.