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I fatti di cronaca e politica estera che hanno segnato il 2019

Fatti di cronaca e politica estera 2019

Gli eventi e i fatti di cronaca che hanno caratterizzato il 2019: un anno ricco di avvenimenti importanti sia in ambito politico che scientifico.

Si conclude un anno ricco di accadimenti importanti in ogni campo, dalle scienze alla politica. Ma quali sono i fatti di cronaca e politica estera più importanti del 2019?

Cronaca e politica estera 2019: la crisi Venezuelana

L’anno si apre con l’avvio della crisi politica Venezuelana a seguito della denuncia, da parte delle opposizioni, di brogli elettorali durante le ultime elezioni del 2018 che hanno visto trionfare nuovamente il presidente Maduro.

A guidare la protesta è Juan Guaidò, il giovane presidente dell’Assemblea Nazionale, che il 23 gennaio durante un comizio giura come nuovo Presidente del paese ad interim, aprendo così lo scontro con Maduro. Da allora il Venezuela sta attraversando una forte instabilità economica e sociale con un quadro politico ancora oggi poco chiaro.

L’attentato in Nuova Zelanda

Il 15 Marzo del 2019 un uomo di 28 anni in Nuova Zelanda vicino ad ambienti di estrema destra, entra in una moschea di Christchurch e poi in un centro islamico seminando il terrore e uccidendo circa 50 persone. L’attentato suscita dolore in tutto il mondo e la reazione unanime della comunità internazionale. L’attentato risulta essere il più grande mai avvenuto nel Paese.

La prima immagine del buco nero

Il 10 aprile è stato fotografato per la prima volta un buco nero con una massa di 6,5 miliardi di masse solari posto al centro della galassia Messier 87. La foto è stata scattata dal team di scienziati dell’Event Horizon Telescope. L’evento risulta essere importante non solo per la portata mediatica, ma anche per la scoperta scientifica, dal momento che per la prima volta prova l’esistenza di buchi neri supermassicci posti nel centro della galassia. Un passo in avanti che già nel prossimo futuro potrà aiutare a studiare le teorie gravitazionali.

Incendio di Notre-Dame

Il 15 aprile un grave incendio alla cattedrale di Notre-Dame scuote il mondo. L’incendio ha fatto crollare la flèche, il tetto della struttura e ha provocato anche il crollo di una parte della volta della navata e il transetto. I pompieri sono riusciti a fermare e spegnere totalmente l’incendio alle 9.50 del mattino seguente. Numerosi sono state le donazioni da parte di ricche famiglie francesi e stranieri che hanno contribuito a pagare il restauro della Chiesa.

Le elezioni europee

Nel 2019 si sono tenute anche le elezioni per rinnovare i membri del Parlamento europeo. L’appuntamento elettorale, tenutosi dal 23 al 26 maggio nei diversi Stati membri, hanno visto un incremento della rappresentanza di forze politiche sovraniste, ma non si è verificata la pronosticata débâcle dei partiti politici storici europeisti come il Ppe e i socialisti. La nuova commissione sarà invece guidata dalla presidente Ursula Von der Layen, la prima donna a ricoprire tale carica.

L’invasione della Siria da parte della Turchia

Il 9 Ottobre 2019 la Turchia ha lanciato un’offensiva nella Siria Nordorientale contro le Forze Democratiche Siriane. I curdi siriani rappresentano l’ultimo avamposto nella lotta all’Isis e pertanto l’invasione ha suscitato la reazione contraria dell’Unione Europea, degli Usa, della Lega Araba e di Israele. Il 17 ottobre viene concluso un cessate il fuoco tra Usa e Turchia per permettere ai curdi di allontanarsi.

Proteste nel mondo

La seconda metà del 2019 ha visto l’esplosione di una serie di proteste che hanno coinvolto Paesi in forte crisi economica e sociale. Le più significative si sono registrate nei Paesi dell’America Latina come Cile, Bolivia, Colombia, Ecuador e in alcuni Stati mediorientali come Iraq e Libano.

Ma sono soprattutto le proteste in Hong Kong ad aver dominato la scena internazionale. Le rivolte sono scoppiate nel mese di marzo con l’obiettivo di chiedere il ritiro della legge sull’estradizione di latitanti verso la Cina. Sebbene tale legge sia stata in seguito ritirata, le proteste sono continuate per chiedere le dimissioni della governatrice Carrie Lam e maggiore democrazia.

Non si possono poi non citare le proteste del movimento Friday for Futures che stanno coinvolgendo tutto il mondo per sensibilizzare contro i cambiamenti climatici.