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Proteste in Iraq, assaltata ambasciata Usa a Baghdad: dieci feriti

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Centinaia di manifestanti hanno assaltato l'ambasciata Usa di Baghdad, come protesta per i raid aerei statunitensi in Iraq degli ultimi giorni.

Continuano le proteste in Iraq, dove nella giornata del 31 dicembre centinaia di manifestanti hanno assaltato l’ambasciata degli Usa nella capitale Baghdad al grido di “morte all’America”. L’azione è stata neutralizzata dalle forze di sicurezza irachene che hanno impedito l’ingresso nell’edificio ai manifestanti, i quali protestavano contro i recenti raid aerei statunitensi nel paese che hanno causato 25 morti. In precedenza i raid erano già stati criticati dal governo iracheno, che li aveva descritti come una violazione di sovranità da parte degli Usa.

Proteste in Iraq: assalto all’ambasciata Usa

Stando a quanto riportato dai media internazionali, i manifestanti si sarebbero avvicinati all’ambasciata oltrepassando i checkpoint e dando successivamente fuoco ad una delle torrette di guardia poste sul perimetro dell’edificio. L’assalto è stato in seguito respinto sia dall’esercito iracheno che dalle forze armate statunitensi, che hanno disperso i manifestanti con l’utilizzo di gas lacrimogeni.

Un invito ai manifestanti a ritirarsi è giunto anche dall’attuale Primo Ministro dimissionario Adil Abdul-Mahdi, che ha chiesto alle centinaia di persone asserragliate davanti all’ambasciata di allontanarsi da li. Lo stesso Abdul-Mahdi nei giorni precedenti aveva tuttavia fortemente criticato i raid Usa sul territorio iracheno ai danni della milizia sciita Kataib Hezbollah. Secondo il Premier infatti: “Le forze americane hanno agito in funzione delle loro priorità e non di quelle degli iracheni. I raid inoltre violano la sovranità dell’Iraq e sono contrari alla regole d’ingaggio della coalizione anti-Isis”.

Il commento di Donald Trump


A seguito dell’assalto all’ambasciata Usa a Baghdad sono immediatamente giunte le parole del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha giustificato i raid aerei dei giorni scorsi accusando la Repubblica Islamica dell’Iran di essere dietro alle proteste che stanno infiammando l’Iraq: “L’Iran ha ucciso un contractor, ferendo molti. Noi abbiamo risposto duramente e lo faremo sempre. Adesso l’Iran sta orchestrando un attacco all’ambasciata americana in Iraq. Saranno ritenuti pienamente responsabili. Inoltre, noi ci aspettiamo che l’Iraq impieghi le sue forze per proteggere l’ambasciata, e così siete avvisati!”.