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Crisi Iran-Usa, la decisione dell'Iraq: "Via la coalizione anti-Isis"

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Nell'ambito della crisi tra Iran e Usa, l'Iraq ha approvato una risoluzione che potrebbe porre fine alla permanenza dell'esercito Usa nel paese.

Arrivano le prime decisioni ufficiali delle autorità irachene in merito alla crisi Iran Usa a seguito dell’uccisione del generale Qasem Soleimani, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 gennaio per mano di Washington. Nella giornata di domenica 5 il parlamento di Baghdad ha infatti approvato una risoluzione che impegna il governo a cacciare da territorio dell’Iraq la cosiddetta coalizione anti-Isis, capitanata dalle forze armate Usa e presente nel paese dal 2014 al fine di assistere l’esercito iracheno nella lotta contro il califfato islamico. La decisione è stata annunciata dal presidente della Camera Mohammed Halbusi.

Crisi Iran-Usa: la decisione irachena

La cacciata dell’esercito statunitense dall’Iraq era un’ipotesi già ventilata nei giorni scorsi da parte di alcuni esponenti politici come Hassan Nasrallah, leader dell’organizzazione paramilitare sciita Hezbollah nonché principale alleato delle forze iraniane. Lo stesso Nasrallah in un intervento televisivo ha dichiarato: “La nostra richiesta, la nostra speranza è che i nostri fratelli al parlamento iracheno adottino una legge per la fuoriuscita degli Stati Uniti dall’Iraq.

La decisione del parlamento arriva peraltro dopo che già lo scorso 31 dicembre stesso Primo Ministro del paese arabo Adil Abdul-Mahdi definì i raid americani sul suolo iracheno una grave violazione della sovranità nazionale dell’Iraq: “Le forze americane hanno agito in funzione delle loro priorità e non di quelle degli iracheni. I raid inoltre violano la sovranità dell’Iraq e sono contrari alla regole d’ingaggio della coalizione anti-Isis”.

Il commento della coalizione militare

Nel frattempo, la coalizione anti-Isis ha annunciato la sospensione delle attività militari in Iraq, rilasciando il seguente comunicato: “La nostra priorità è proteggere il personale della coalizione impegnata nella lotta contro Daesh. Ripetuti attacchi con razzi negli ultimi due mesi da parte delle milizie di Hezbollah hanno provocato la morte di forze di sicurezza irachene e di un civile americano. Di conseguenza ora siamo impegnati a proteggere le basi irachene che ospitano le truppe della coalizione”. Della coalizione fanno inoltre parte anche 926 soldati italiani, concentrati nei pressi delle città di Baghdad, Kirkuk ed Erbil, nel Kurdistan iracheno.