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Soldati italiani in Iraq, il governo: "La priorità è la sicurezza"

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Grande apprensione per i soldati italiani in Iraq, il governo non esclude alcuna ipotesi: "La parola d'ordine è sicurezza".

Dopo l’attacco sferrato dall’Iran nei confronti di una base americana in Iraq nella quale ha sede anche un contingente italiano di 450 militari, il governo assume una nuova parola d’ordine: “Sicurezza“. Nella giornata di mercoledì 8 gennaio c’è stato un lungo giro di telefonate tra Giuseppe Conte, Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Guerini. Al momento non sono ancora state prese decisioni certe, ma nessuna ipotesi è esclusa, neppure il ritiro del contingente dall’Iraq.

Soldati italiani in Iraq: le valutazioni

In un momento così delicato, il governo italiano non si può permettere di escludere alcuna ipotesi. “La priorità è la sicurezza dei soldati. Non possiamo dire: “Non ci ritireremo mai” – spiega una fonte vicina all’esecutivo -. Tutto dipende da come si evolverà la crisi. Se vi fosse un’intensificazione degli attacchi contro il nostro contingente e venissero meno le condizioni accettabili di sicurezza ne prenderemo atto“. “La missione militare continua, guardando certamente alle condizioni di sicurezza dei nostri soldati, che devono essere massime” ha quindi specificato Guerini in un intervento al Tg1.

L’attacco a Ebril

Nella notte tra i 7 e l’8 gennaio ci sono stati momenti di grande apprensione per l’incolumità dei soldati italiani in Iraq. Il comandante del contingente ha lavorato a stretto contatto con Guerini rassicurando sulle condizioni dei connazionali: “Seguiamo la situazione e le evoluzioni con la massima attenzione. La sicurezza dei militari è la priorità assoluta“. Un messaggio anche da parte del premier Conte: “Esprimo vicinanza a tutti i soldati che svolgono con dedizione la loro missione. Faremo di tutto per tutelarli e per trovare soluzioni che impediscano una pericolosa spirale di conflittualità“. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto “preoccupato per la sicurezza dei nostri soldati“.