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La Sea Watch soccorre 42 migranti: "Malta si è rifiutata di intervenire"

Sea-Watch 3

La Sea Watch 3 ha salvato decine di migranti al largo della Libia e di Malta: l'accusa alle autorità di La Valletta.

La nave Sea Watch 3 (da poco tornata in mare dopo sei mesi di stop nel porto di Licata) ha soccorso 60 migranti a circa 24 miglia dalle coste della Libia. La posizione dell’imbarcazione in difficoltà era stata comunicata alla Ong dal velivolo Moonbird. Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, la Ong ha tratto in salvo altre 42 persone nella zona SAR di Malta. L’accusa dei soccorritori: “La Valletta si è rifiutata di intervenire”.

Migranti salvati al largo di Malta

“Alle 4 del mattino la Sea Watch ha soccorso altre 42 persone in zona SAR maltese”, si legge sul profilo Twitter Sea Watch Italy. La Ong ha accusato di autorità maltesi di essere a conoscenza della presenza dell’imbarcazione in difficoltà (“Era stata segnalata ieri pomeriggio”) ma “si sono rifiutate di intervenire. Le persone a bordo correvano un serio rischio di ipotermia“.

tweet sea watch

Libia, Sea Watch soccorre 60 migranti

Sea Watch denuncia inoltre l’avvistamento di due gommoni in acque internazionali. Questi sarebbero stati intercettai dalla guardia costiera libica e ricondotti sulla costa. Sul loro profilo Twitter, i portavoce della Ong dichiarano: “Sea Watch ha documentato la cattura senza poter intervenire. Fino a quando lasceremo che persone in fuga vengano imprigionate in un Paese in mano ai signori della guerra?“.

I recenti sbarchi in Italia

Dall’inizio del 2020, il caso della Sea Watch non è l’unico caso di salvataggio. Nella giornata del 9 gennaio 30 persone sono sbarcate anche al porto di Santa Maria di Leuca, dopo che lo yacht su cui si trovavano era stato intercettato dalla Guardia di Finanza. I 30 migranti, tra i quali afgani, siriani, iraniani, iracheni, turchi e un ucraino sono stati condotti al centro di accoglienza Don Tonino Bello di Otranto.

Il 2 gennaio, sempre nello stesso porto pugliese, sono sbarcate altre 54 persone. Il 5 gennaio a San Cataldo, vicino Lecce, 30 migranti sono stati rintracciati dopo essere stati gettati in acqua per arrivare a riva dagli scafisti.