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Ragazzo morto in un carrello aereo, il padre: "Gesto inspiegabile"

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"Mio figlio non aveva mezzi per arrivare all'aeroporto, l'ha portato qualcuno": così il padre del ragazzo morto in un carrello aereo.

Il padre del ragazzo trovato morto in un carrello aereo a Parigi non si capacita di quanto successo e ha parlato di un gesto inspiegabile. Marius Ani Guibahi è infatti convinto che qualcuno abbia fuorviato suoi figlio, che non aveva i mezzi per poter fuggire da solo dalla Costa D’Avorio.

Padre del ragazzo morto in un carrello aereo

Il giovane si chiamava Laurent Barthélémy Ani Guibahi, aveva 14 anni e frequentava la quarta elementare. Il papà ha spiegato di averlo visto per l’ultima volta la mattina del 6 gennaio 2020, primo giorno di scuola dopo le vacanze.”È andato in classe come al solito, ci siamo detti Au revoiur. Era tranquillo, un ragazzo sempre allegro, docile“, ha raccontato.

Poi Laurent non è tornato a casa e la famiglia ha iniziato a preoccuparsi, rivolgendosi al commissariato per denunciarne la scomparsa. Ha però dichiarato di non aver trovato sostegno da parte delle autorità, motivo per cui ha postato sui social la foto del figlio con la speranza di rintracciarlo.

Poi il tragico ritrovamento avvenuto due giorni dopo su un Air France proveniente da Abidjan. Un fatto che lui non è in grado di spiegarsi per diversi motivi. In primis perché la sua, essendo una famiglia modesta con pochi mezzi, ha sempre cercato di crescere i figli con sani principi, mettendo loro in testa che per costruirsi un futuro sia necessario prima studiare. “Cosa che Laurent faceva“. E poi perché il giovane ivoriano non aveva con sé un cellulare e nemmeno i mezzi per arrivare fino all’aeroporto.


Per questo crede che qualcuno l’abbia condotto fin lì mettendogli in testa delle false idee. Avendo ricevuto risposte poco soddisfacenti dalle autorità, Marius è convinto che in questa storia qualcuno abbia mentito.