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Accordo saltato a Mosca: Haftar non firma la tregua con al Serraj

haftar al serraj

Il primo ministro libico al Serraj e il generale Haftar si sono incontrati a Mosca: il primo ha firmato la tregua, il secondo l'ha negata.

Lunedì 13 gennaio il premier libico al Serraj e il generale Khalifa Haftar si sono incontrati a Mosca per firmare la tregua: a riferirlo è un funzionario libico. I due leader, infatti, dopo nove mesi hanno accettato l’invito di Vladimir Putin, un incontro ravvicinato tra loro non è confermato. Il cessate il fuoco è stato avviato già dalla mezzanotte di sabato 11 gennaio e “la firma di questo accordo – ha affermato il presidente del Consiglio di Stato, Khaled al-Mechri, sulla televisione libica al-Ahrar – aprirà la strada al rilancio del processo politico”. Serraj ha firmato, mentre Haftar non ha fatto altrettanto

“Il documento messo a punto dalla Russia e dalla Turchia” sulla tregua in Libia “è buono e equilibrato e noi lo abbiamo firmato -ha detto l’ambasciatore libico presso l’Ue -. Ma Haftar non accetta il testo” perché non vuole ritirare le truppe.

Serraj firma, Haftar chiede tempo

Mentre il generale Haftar e il primo ministro della Libia al Serraj erano impegnati a Mosca per negoziare la tregua, il premier Giuseppe Conte si è recato in Turchia per visitare il presidente Erdogan. La Turchia, come ha ricordato il presidente del consiglio italiano, è “un partner di assoluta rilevanza geo-strategica nella regione”. Martedì 14 gennaio, invece, Conte sarà in Egitto per incontrare il presidente Abdel Fattah Al Sisi.

Serraj ha firmato la tregua mentre Haftar ha lasciato Mosca senza firmare l’accordo sulla Libia. L’emittente al-Arabiya ha riferito che ci sono ”diverse lacune” nella bozza. Queste ultime, secondo l’emittente ”possono impedire che venga firmato l’accordo”. Si è parlato comunque di “progressi” nei colloqui, ma il generale Haftar si è rifiutato di apporre la sua firma. Tra i punti più dibattuti del testo ci sono lo stop all’invio di truppe turche in Libia, un cessate il fuoco richiesto dalla Russia e dalle Nazioni Unite, il ritiro delle milizie nelle caserme e una soluzione politica.

“Chiedo a tutti i libici di girare la pagina sul passato – ha detto Sarraj in un breve discorso in tv – di rifiutare la discordia e di favorire la stabilità e la pace”. Il capo del gruppo di contatto russo in Libia, Lev Dengov, ha confermato che “Sarraj e Haftar avranno incontri separati con i funzionari russi e gli emissari della delegazione turca che sta collaborando con la Russia su questo tema. Rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Egitto saranno probabilmente presenti come osservatori ai colloqui”. Giungeranno a Mosca anche i ministri degli Esteri e della Difesa turchi, Mevlut Cavusoglu e Hulusi Akar.

Violazione del cessate il fuoco

La tregua rimane fragile ed entrambe le parti denunciano qualche sporadica violazione del cessate il fuoco. Da Tripoli, infatti, hanno segnalato una “calma di prima linea”, con una violazione dei militari di Haftar “a Salaheddin e Wadi Rabie pochi minuti dopo la sua entrata in vigore” con l’uccisione di un militare. Ma anche sul fronte opposto sono state denunciate violazioni “su più fronti”. Al Serraj è comunque volato a Istanbul dal presidente Recep Tayyp Erdogan per rilanciare una conferenza nazionale di pace voluta da Turchia e Russia.