Alcuni raid aerei russi e governativi hanno provocato l’ennesima strage in un mercato in Siria: 21 civili sono morti e almeno un centinaio sono rimasti feriti. Le immagini che giungono da Idlib, la città più colpita, sono strazianti: corpi dilaniati di venditori, ragazzini feriti e bambini con il volto annerito. Rimane impressa l’immagine del piccolo ancora scioccato mentre viene trasportato in ospedale dall’ambulanza. La tregua in Siria non è durata nemmeno 4 giorni: Erdogan e Putin avevano stabilito il cessate il fuoco dalla mezzanotte del 12 gennaio scorso. Da dicembre 2019, infine, ci sono almeno 350 mila persone in fuga.
Nella giornata del 15 gennaio, il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha dichiarato che Ankara e Mosca stanno definendo una “zona sicura” situata nel nord-ovest della Siria da destinare all’ospitalità degli sfollati.
Siria, strage in un mercato
Ennesima strage di civili in Siria: l’obbiettivo è stato il mercato ortofrutticolo di al-Hal alla periferia est di Idlib. Sono state colpite anche le rispettive zone industriali. Le vittime sono almeno 21, tra le quali anche donne e bambini. I feriti, invece, sono almeno un centinaio, molti dei quali versano in condizioni critiche. Sono scene strazianti quelle che si aprono davanti ai soccorritori: alberi inceneriti, bambini con il volto annerito, ragazzini feriti, veicoli e case distrutti.
Bombardamenti anche ad Ariha, dove sono rimasti ferite decine di persone, e Maarrat al-Numan, dove si sono scagliati diversi raid aerei russi e governativi. La città è rimasta disabitata. Il 15 gennaio, infine, gli elicotteri governativi hanno preso di mira Kafr Rumah, alla periferia di Maarat al-Numan.
21 innocent people have lost their lives today, and 82 others have been injured, as a result of the regime/Russian terrorist attacks on #Idlib and #Ariha market and many other places in northern #syria. The number of dead will climb as many are critically injured. pic.twitter.com/OSbgkynMz2
— The White Helmets (@SyriaCivilDef) 15 gennaio 2020
Lo scorso 8 gennaio, quando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrò l’omologo russo Vladimir Putin, venne stabilito il cessate il fuoco sulla cittadina di Idlib. Ma la tregua (da mezzanotte del 12 gennaio) è durata soltanto pochi giorni: l’ennesima strage è avvenuta il 16 gennaio.