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Iran, l'ayatollah Khamenei contro Trump: "Attacco agli Usa voluto da Allah"

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L'ayatollah Khamenei ha presieduto la preghiera del venerdì a Teheran: nel suo discorso ha lanciato un attacco al presidente americano Trump.

La Guida Suprema Ali Khamenei ha presieduto la preghiera del venerdì tenendo un discorso di fronte alla folla di persone radunatesi a Teheran. L’ayatollah ha commentato alcuni fatti accaduti in Iraq e Iran nelle ultime settimane sferrando il suo attacco a Trump e all’Occidente. Khamenei, inoltre, non guidava la preghiera se non in momenti di estrema crisi: ciò non accadeva dal 2012.

Nel frattempo, inoltre, è giunta la notizia del ferimento di 11 militari americani nell’attacco dello scorso 8 gennaio contro la base americana in Iraq. L’attacco seguì l’uccisione del generale Soleimani. I soldati coinvolti sono stati subito trasferiti in Germania e in Kuwait per il trattamento di alcuni traumi cranici e per effettuare gli opportuni accertamenti. Una volta terminati i controlli, però, faranno ritorno alla base.

Iran, l’ayatollah Khamenei contro Trump

Il discorso di Khamenei ha fatto riflettere la grande folla di persone radunata a Teheran per la preghiera del venerdì. L’ayatollah ha approfittato dell’occasione per lanciare il suo attacco a Donald Trump e all’Occidente: “Non ho alcuna fiducia nel dialogo con l’Occidente – ha detto. Sono al servizio degli Usa. Il dialogo con loro è un inganno“. “Il presidente terrorista dell’America – ha rincarato ancora Khamenei – ha commesso il crimine di uccidere Soleimani non nel campo di battaglia, ma in modo vigliacco”.

“Nelle ultime due settimane – ha proseguito la Guida Suprema – ci sono state giornate amare e dolci, un punto di svolta nella storia”. Ci sono stanti infatti “due grandi avvenimenti: i funerali del generale Qassem Soleimani e il giorno in cui l’Iran ha attaccato le basi Usa sono stati ‘Giorni di Allah'”. Questi episodi, ha poi sottolineato, “mostrato il potere di una nazione che ha dato uno schiaffo in faccia agli Usa e che la volontà di Allah è continuare il cammino e conquistare la vittoria”.

Rispetto, infine, ai manifestanti che hanno strappato i poster di commemorazione di Soleimani, l’ayatollah ha detto: “Quei pagliacci che sostengono di essere dietro il popolo sono bugiardi. Sono manipolati dai nemici e non hanno dedicato le proprie vite alla sicurezza dell’Iran, diversamente da gente come Soleimani“. Il generale iraniano “era un comandante anti-terrorista nella regione, è stato uno scandalo che ha portato infamia sugli Usa, perché lo hanno ucciso vigliaccamente e non sono stati capaci di farlo sul campo di battaglia, usando lo stesso metodo del regime sionista”.