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Coronavirus, a Wuhan ci sono pochi test per la diagnosi

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Parla l'infermiere italiano a Wuhan: "i test per la diagnosi sono pochi, vengono usati con parsimonia e solo nei casi più gravi"

I test per il Coronavirus vanno usati con parsimonia. Questo è il mantra di Wuhan, centro maggiormente colpito dal virus che sta spaventando tutto il mondo. Nel focolaio dell’epidemia, infatti, i kit disponibili sono limitati e i test vanno effettuati solo sui casi più gravi. Così facendo, però, si corre il rischio di non individuare i casi meno gravi del virus.

Coronavirus Wuhan, test per diagnosi scarseggiano

A riferire che i test per la diagnosi del Coronavirus sono limitatissimi sono stati Francesco Barbero, infermiere, e il medico cinese Xiaowei Yan. Lo riferiscono sul sito del virologo Roberto Burioni, Medical Facts. Alle persone che arrivano nelle 61 “Fever Clinic” viene effettuato un primo controllo: “il percorso per tutti sarà un prelievo, ma solo per vedere se ci sono segni d’infezione batterica. In caso di febbricola, gli esami includeranno anche un test per l’influenza stagionale e persino una tac del torace. Se la trafila risulterà negativa, il paziente sarà rimandato a casa in auto-isolamento, con un cocktail di farmaci per coprire possibili infezioni batteriche e virali” spiegano. Ma il vero e proprio test per il Coronavirus viene effettuato “solo a chi presenta esami alterati e segni di lesione polmonare alla lastra“, cosa che però riguarda soltanto i casi più gravi. “Dato il limitato numero giornaliero di kit disponibili, i medici sono chiamati a esercitare grande parsimonia e questo percorso dovrebbe assicurare per tutti uno standard”. In questo modo, però, la conferma avviene solamente per i casi più gravi “i dati pubblicati finora rappresentano evidentemente solo la punta dell’iceberg, aggiungendo confusione e incertezza davanti alle tante incognite di questo virus” dicono.