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Brexit: il Regno Unito è ufficialmente fuori dall'Unione Europea

Brexit discorso Boris Johnson

Le 00:00 di sabato 1 febbraio 2020 è arrivata: dopo oltre tre anni di trattative il Regno Unito è fuori dall'Unione Europea.

Il conto alla rovescia sul numero 10 di Downing Street è ufficialmente giunto allo zero. Ciò significa che il Regno Unito è definitivamente fuori dall’Unione Europea. Un’ora prima, alle 23:00 in punto ora italiana, Boris Johnson aveva mandato in onda la registrazione del suo discorso alla nazione per comunicare l’effettiva concretizzazione della Brexit.

Regno Unito fuori dall’Unione Europea

Dopo oltre tre anni di trattative ed elezioni anticipate, il Regno Unito ha ottenuto ciò che a giugno 2016 il popolo aveva richiesto tramite referendum. L’addio dall’Ue avverrà comunque per gradi e prevede una prima fase transitoria in cui Londra sarà ancora sottoposta alle norme europee. Potrà però già stipulare accordi commerciali autonomamente con altri paesi del mondo.

Poche ore prima aveva avuto luogo anche la rimozione della bandiera britannica dalla sede del Consiglio Europeo a Bruxelles. La presidente della Commissione Von der Leyen aveva inoltre affermato che dal 1 febbraio 2020 si aprirà un nuovo capitolo e ribadito che “la forza non risiede nello splendido isolamento ma nella nostra unione“.

Brexit: il discorso di Boris Johnson

Oggi usciamo dall’Unione Europea. In molti ritenevano che non ce l’avremmo mai fatta e altri speravano che il caos non finisse mai, ma il momento è finalmente arrivato“. Così Johnson ha esordito nel suo ultimo discorso da premier di un paese membro. Ha continuato parlando non di una fine ma di un inizio, del momento in cui sorge il sole e di quando il sipario si alza per dare vita ad una nuova era. E’ poi passato a ribadire la necessità di riprendersi la sovranità per portare avanti i cambiamenti di cui hanno bisogno le persone e rendere le leggi del Regno Unito a beneficio del paese. “Ciò è sano e democratico perché in tutti questi anni l’Ue si è evoluta in una direzione che non sta più bene a questo paese, giudizio confermato due volte dal popolo“, ha specificato.

Nel parlare di un momento di reale rinnovo nazionale e cambiamento, ha nuovamente definito il 1 febbraio 2020 come l’alba di una nuova era. Si è detto sicuro che la sua nazione crescerà in fiducia anche all’estero con le campagne per i diritti umani e il cambiamento climatico. Infine ha ribadito le ragioni del divorzio, che non avverrà “perché vogliamo tirarci indietro” ma per dare vita ad un’operazione amichevole e una nuova energia per il Regno Unito. Da ultimo una chiosa che rimarca la volontà popolare dell’addio all’Unione e un auspicio per il futuro: “Noi abbiamo obbedito alla volontà del popolo: ora dobbiamo liberare il pieno potenziale del nostro paese“.

Brexit: il conto alla rovescia

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è stata approvata sia dal Parlamento Ue sia dal Consiglio dei Ministri. Il primo ministro britannico ha palato di un'”opportunità storica” e ha chiesto aiuto all’opinione pubblica per “liberare tutto il potenziale di questo Paese e far salire di livello l’intero Regno Unito“. Sull’edificio di Downing Street, in contemporanea alle parole di Johnson sulla Brexit, è apparso un conto alla rovescia per l’uscita del Regno Unito dall’Unione. Un processo iniziato il 23 giugno 2016 da un referendum popolare nel quale i sì al divorzio prevalsero sui no.

Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha annunciato su Twitter: “Sono sollevato dal fatto che siamo riusciti a prevenire il caos del ‘no deal’. Ma rimane un peccato che la Gran Bretagna, se ne vada“. “Spero – ha aggiunto infine – che potremo concordare una nuova partnership“.