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Aviaria negli allevamenti di polli in Cina: abbattuti quasi 20.000 capi

Aviaria polli Cina

In un allevamento di polli di Shaoyang è esplosa un'epidemia di aviaria: migliaia di volatili sono morti a causa dell'infezione.

Dopo l’epidemia di Coronavirus che continua a provocare vittime e contagi, la Cina deve fare i conti anche con la diffusione dell’aviaria in un allevamento di polli dell’Hunan. La provincia confina con quella dell’Hubei in cui si situa la città di Wuhan dove ha avuto origine il virus 2019 n-CoV.

Aviaria negli allevamenti di polli in Cina

Ad essere infettati dal virus H5N1 dell’aviaria sono stati circa 4.500 polli in un allevamento della città di Shaoyang che ne comprendeva oltre 7.800. Avuta notizia dell’infezione dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali, nella provincia sono stati abbattuti 17.828 polli, smaltiti poi in modo sicuro. Le autorità locali hanno inoltre sigillato e sterilizzato l’area infetta.

Questo tipo di aviaria può causare infezioni anche negli umani e causare seri sintomi. Nel 2019 un’epidemia del medesimo ceppo era esplosa in un allevamento della provincia nordorientale di Liaoning. Anche nel 2015 aveva avuto luogo a Sichuan e un uomo era morto a causa dell’infezione riportata.

Coldiretti è intervenuta per commentare l’allarme aviaria in terra cinese. “Occorre evitare pericolosi allarmismi che in passato hanno provocato ingiustamente pesanti danni economici alle imprese e conseguenti gravi perdite occupazionali“, hanno affermato i vertici. L’associazione ha poi evidenziato che l’Italia è autosufficiente nel settore avicolo e non ha bisogno di importare dalla Cina carne da pollame. Inoltre, ha sottolineato, grazie ad una legge fortemente voluta proprio da Coldiretti, è diventato obbligatorio indicare la provenienza del prodotto sull’etichetta.