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Coronavirus, primo morto a Hong Kong: oltre 3 mila persone in quarantena

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Arriva la prima vittima per coronavirus a Hong Kong, mentre il Giappone ha messo in quarantena oltre 3 mila persone a bordo di una nave.

Il coronavirus continua a registrare nuovi casi di decessi e il numero aumenta progressivamente di giorno in giorno. Mentre domenica 2 febbraio è stata segnalata la prima vittima nelle Filippine, all’esterno dell’area dell’Hubei; martedì 4 febbraio arriva il secondo morto a Hong Kong. Per il Giappone si tratta della prima vittima, nonostante le precauzioni prese per contrastare il virus cinese.

Coronavirus, primo morto a Hong Kong

Paura a Hong Kong, dove martedì 4 febbraio è stato reso noto il primo morto per coronavirus a Hong Kong: sarebbe un giovane che risulta essere anche la seconda vittima al di fuori della Cina. La prima, infatti, era stata segnalata domenica scorsa nelle Flippine. Il Giappone, dunque, ha chiuso i confini con la Cina continentale scatenando numerose polemiche. La governatrice Carrie Lam, però, rifiuta il blocco totale, che lei stessa ritiene “inappropriato”. La vittima di Hong Kong, secondo le autorità, è un giovane di 39 anni residente a Whampoa Gardens con patologie precedenti. Da quanto si apprende, inoltre, si era recato a Wuhan alla fine di gennaio e aveva sviluppato una polmonite nei giorni seguenti. Si tratta del 13esimo caso su 15 totali registrati nell’ex colonia inglese.

Nave in quarantena in Giappone

In Cina i morti registrati ad oggi sono 425, i contagi invece sono saliti a oltre 20 mila (secondo i numeri della Commissione sanitaria cinse). Il Giappone, inoltre, ha messo in quarantena una nave da crociera con 3.500 persone a bordo. Su di essa, infatti, un passeggero di 80 anni era risultato positivo al coronavirus. L’anziano “non si era sottoposto a visita medica all’interno della nave mentre navigava con noi”, ha affermato la Carnival Japan, azienda proprietaria della nave da crociera. La nave Diamond Princess è dunque ormeggiata attualmente nel porto di Yokohama con 2.500 passeggeri a bordo e 1.000 membri dell’equipaggio. La partenza è rimandata a mercoledì 5 febbraio, ma potrebbe ulteriormente slittare. Un comunicato della compagnia, infine, specifica: “Secondo l’ospedale in cui si trova, le sue condizioni sono stabili e non sono state riscontrate infezioni tra i membri della sua famiglia che viaggiavano con lui”.