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Alcol dai rubinetti in India: in 18 case scorrono birra e vodka

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I residenti di un palazzo in India hanno denunciato la fuoriuscita di alcool dai rubinetti delle proprie abitazioni.

Un inizio di settimana insolito per 18 famiglie in India, che lunedì 3 febbraio hanno visto uscire dai propri rubinetti di casa dell’alcol anziché della normale acqua. La vicenda è accaduta in un condominio nella città di Chalakudy, nel Kerala, stato dell’India meridionale. A sporgere la denuncia sono stati proprio i residenti dello stabile e dalla successiva indagine è stato scoperto che sono stati scaricati circa 6 mila litri di birra e altri alcolici in una fossa vicino al pozzo di acqua corrente che riforniva le varie abitazioni. La parete di terra che separava i due liquidi si è dissolto facendo fluire nel sistema idrico le bevande alcoliche. Si stima che siano stati contaminati circa 20 mila litri di acqua dolce, lasciando gli abitanti delle case senza acqua potabile per quasi 24 ore.

Alcol dai rubinetti in India: il proprietario

Il proprietario dell’edificio, Joshy Malliyekkal, ha dichiarato: “Accanto al nostro appartamento si trova il bar Rachana. Sei anni fa, questo bar è stato chiuso e il loro magazzino di liquori sigillato dal dipartimento delle accise. Nell’adempiere le formalità dello smaltimento dei liquori, i funzionari hanno versato tutto il liquore sigillato in una fossa che avevano scavato all’interno del complesso”. Ha aggiunto inoltre che: “Usiamo l’acqua del pozzo per cucinare, bere, fare il bagno e tutto il resto. Lunedì alle 4 del mattino, i nostri vicini che hanno dei bambini piccoli ci hanno telefonato dicendo che l’acqua dei rubinetti aveva un cattivo odore. La madre stava preparando da mangiare per i figli, quando si è accorta dell’acqua maleodorante”.

Non è chiaro se siano state violate le leggi ambientali vigenti in India, ma il proprietario del bar ha risarcito i residenti per le spese sostenute per ripulire il pozzo. I residenti non intendono lasciare impuniti i funzionari delle accise e hanno dichiarato presenteranno reclami al Ministero della Sanità, al Comune, al commissario di polizia di Thrissur e ai parlamentari.