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Coronavirus, fuga dalla quarantena in Russia: "Era una prigione"

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Dopo due giorni di reclusione la donna (un caso sospetto di coronavirus in Russia) ha scassinato la porta ed è fuggita dalla quarantena.

Alla Ilyina è fuggita dalla clinica Botkinskaya di San Pietroburgo, in Russia, dove era tenuta in quarantena per il possibile contagio del coronavirus. La 32enne era stata ricoverata dopo il suo rientro da un viaggio nella provincia cinese dell’Hainan.

Coronavirus in Russia, fuga dalla quarantena

La donna è stata sottoposta ai test specifici per rilevare la presenza del virus ed è risultata negativa per tre volte. Nonostante questo è stata tenuta in quarantena per due settimane, il periodo di osservazione di routine. Dopo appena due giorni Alla Ilyina è stata in grado di scassinare la porta magnetica della cella e fuggire dall’ospedale.

Intervistata dal Moscow Times, ha dichiarato: “La nostra Costituzione ci garantisce la libertà. Non capisco perché dovrei stare in una gabbia in ospedale“. Quando ha iniziato a pianificare la fuga “prima ho disegnato una mappa e fatto un piano dettagliato. Quando è calata la sera e il personale medico ha abbassato la guardia, ho messo in cortocircuito la serratura magnetica nella mia stanza di contenimento e ho aperto la porta. Ho studiato fisica, il che mi ha aiutato”.

Il direttore della clinica Botkinskaya, Aleksei Yakovlev, non ha visto di buon occhio il gesto di Alla Ilyina, tanto che ha dichiarato verranno attuate delle misure punitive: “Se la signora pensa di potersela cavare pagando una multa da 500 rubli [circa sette euro, ndr] senza conseguenze per la sua azione si sbaglia profondamente“.

I precedenti

Il caso di Alla Ilyina non è stato l’unico. Infatti nella prima settimana di febbraio Guzel Neder, 34 anni, è riuscita a scappare con suo figlio dal nosocomio di Samara saltando da una finestra. Riferendosi al luogo in cui era detenuta, la donna ha affermato: “Le condizioni erano terribili. I medici erano assolutamente poco professionali, non indossavano alcun dispositivo di protezione”. Ha poi ribadito di non essere un rischio per le altre persone perché “completamente sane”.

Altre due persone sono fuggite dalle proprie abitazioni a Hong Kong, dopo che il governo ha annunciato una quarantena di 14 giorni per fermare il dilagare dell’epidemia.