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Coronavirus, ricostruito il viaggio dell'inglese "superuntore"

Nella foto Steve Walsh

L'inglese Steve Walsh è responsabile involontariamente di almeno undici contagi da coronavirus.

Si chiama Steve Walsh, ha 53 anni è inglese ed è l’involontario “superuntore” del coronavirus. Con i suoi viaggi in giro per il mondo ha passato la malattia ad almeno undici persone prima di essere ricoverato a Brighton.

Coronavirus, il “superuntore” inglese Steve Walsh

I “superspargitori” come lui, diffondono più facilmente della norma determinati virus per cause ignote o legate in parte alla respirazione della persona. Una cosa però è certa non si può colpevolizzarli perché questo succede in modo del tutto involontario. Infatti l’Oms ha spiegato: “Personalizzare i casi di contagio da coronavirus è profondamente sbagliato. Le persone che trasmettono la malattia non hanno alcuna colpa in questa situazione“.

Steve Walsh avrebbe contratto il coronavirus durante un viaggio di lavoro a Singapore lo scorso 24 gennaio. Durante i giorni successivi lo stesso non si è reso conto di essere stato a contatto con un soggetto infettato ed è andato in vacanza nel resort sciistico a Les Contamines Montjole, in Francia assieme ad amici con cui ha condiviso anche uno chalet. I 5 amici sono stati tutti contagiati. Tra questi anche il medico di base Catrina Greenwood, suo marito e il loro figlio di nove anni, che poi hanno trasmesso la malattia ad altre persone di ritorno a Brighton. Sempre all’insaputa del virus, Walsh è stato anche in un pub, il Grenadier, nel Sussex e solo il 5 febbraio è andato a farsi visitare da un medico di Brighton, contagiando anche lui prima di essere ricoverato.

Il “superuntore” Steve Walsh è stato dimesso dall’ospedale il 12 febbraio perché: “È guarito e non costituisce più una minaccia per il pubblico”, sono sicure le autorità sanitarie di Brighton. Curiosamente, sembrerebbe che la moglie e i suoi due figli non siano stati infettati.