Il Parlamento Europeo di Bruxelles starebbe pensando di lanciare una tassa etica sul consumo di carne a partire dal 2021. C’è il sì delle associazioni ambientaliste, ma per l’Italia l’interrogazione parlamentare ora è affidata al ministro Bellanova.
Tassa sulla carne, la batosta da Bruxelles
Lo scorso 5 febbraio a Bruxelles, sede del Parlamento Europeo, la Tapp Coalition (True Animal Protein Price Coalition) ha proposto una tassa etica sul consumo di carne. L’idea è stata avanzata durante un incontro dal titolo “The True Price of Meat” (Il vero prezzo della carne) che avrebbe convinto anche i parlamentari presenti all’evento, rendendo ancor più verosimile l’introduzione di una tassa negli anni a venire.
L’aliquota del 25% dovrebbe essere aggiunta gradualemente, a partire dal 2021. La motivazione che avrebbe spinto il Parlamento ad assecondare questa richiesta sarebbe il guadagno di un gettito pari a 32 miliardi entro il 2030 che permetterebbe di coprire i costi ambientali nelle aziende zootecniche, per via della biodiversità, perdita di nitrati ma soprattutto a causa dell’emissioni di Co2.
Ambientalisti d’accordo
Ovviamente tutte le associazioni ambientaliste e animaliste si sono dichiarate a favore di questa tassa, poiché secondo i calcoli condotti dal Ce Delft, entro il 2030 i consumo di carne bovina potrebbe ridursi al 57% e quella suina al 30%, stimando quindi una riduzione totale della carne di circa 67%.
Una tassa che però in Italia non sembra aver riscosso gradimenti, soprattutto dalla Lega. Infatti, nel caso la proposta diventasse legge, quest’ultima andrebbe a penalizzare i produttori agricoli di carne, visto che il 93% degli italiani abitualmente consuma carne. Inoltre, penalizzerebbe i meno abbienti, rendendo la carne un prodotto alimentare non accessibile a tutti. Ora però la palla passa al ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova che ha preso in carico le interrogazioni parlamentari urgenti proposte dagli esponenti della Lega.