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Coronavirus, in Bielorussia italiani richiamati per test del Covid-19

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Coronavirus, italiani in Bielorussia richiamati per fare il test del Covid-19: "Non era possibile rifiutarsi".

L’emergenza Covid-10 ha messo in ginocchio non solo l’Italia, ma anche l’economia europea e mondiale. Con il numero di infetti che, come prevedibile, sta aumentando più o meno in tutti gli Stati, in Bielorussia la paura del contagio da coronavirus ha fatto scattare regole rigidissime contro gli italiani. A raccontarle è stata Mary Tagliazucchi, giornalista de Il Tempo richiamata in hotel per essere sottoposta al test: “Non era possibile rifiutarsi“.

Coronavirus, italiani “sequestrati” in Bielorussia

La giornalista racconta di essere stata “sequestrata” insieme ad alcuni collaboratori italiani per essere sottoposti al test del Covid-19: “Siamo stati richiamati in albergo d’urgenza, una dottoressa ci ha fatto un primo controllo. Subito dopo – e non era possibile rifiutarsi a rischio di essere prelevati comunque di forza – ci hanno messo su un pulmino e portati subito in una struttura sanitaria”.

Tampone nasale e faringeo eseguiti, ora si attendono i risultati. “Nonostante sia doveroso procedere con i controlli per arginare il diffondersi del virus, all’estero si sta vivendo costantemente in ansia, assediati da stop e controlli”, ha sottolineato la Tagliazucchi.

Quanti contagiati?

Nonostante la disposizione perentoria del ministero della Salute, le Regioni sembrano in contrasto con quest’ultima. Secondo le nuove direttive, la comunicazione del numero dei contagiati da coronavirus andrebbe affidata esclusivamente all’Iss, l’Istituto superiore di sanità, e non alla Protezione civile – come quindi lasciato fare finora – che raccoglie i dati provenienti da tutta Italia. La cosa, che ha già scatenato una guerra tra istituzioni, sta inoltre alimentando ulteriore caos in una materia delicata come il conteggio di malati, deceduti e guariti, tra le contraddizioni d’esperti e non.