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Coronavirus, anche in Usa la paura scatena l'assalto ai supermercati

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Con l'aumento di casi di coronavirus negli Usa, anche qui emergono scene di panico collettivo con i supermercati presi d'assalto dalla popolazione.

Con l’aggravarsi della situazione coronavirus all’interno degli Usa, anche qui iniziano a registrarsi i primi episodi di isteria di massa con migliaia di persone che prendono letteralmente d’assalti i grandi supermercati del paese per fare incetta di beni di prima necessità nel caso il governo dovesse proclamare una quarantena. Nella giornata del 2 marzo infatti era giunta la notizia del secondo morto per coronavirus in terra statunitense, dopo la donna di 50 anni residente nello stato di Washington e deceduta lo scorso 29 febbraio.

Coronavirus, panico anche negli Usa

Al momento sono 73 i contagi accertati negli Stati Uniti e nella giornata del 1 marzo è stato registrato il primo caso nella città di New York. Una donna di 30 anni che era stata in Iran e che è al momento in isolamento presso la propria abitazione. Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha a tal proposito dichiarato che la paziente: Non è in gravi condizioni ed è in una situazione controllata da quando è arrivata qui”.

Malgrado dunque i casi siano soltanto 73 su oltre 300 milioni di abitanti, migliaia di persone hanno iniziato a invadere i supermercati e i centri commerciali facendo scorta di alimenti a lunga conservazione e materiale igenico sanitario. Tra questi spiccano ovviamente le ormai celebri mascherine, anche se la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte ribadito l loro inutilità nei confronti del coronavirus.

Nessuna città finora in quarantena

Ad oggi nessuna città degli Stati Uniti è stata posta sotto quarantena, ma la popolazione americana sembra comunque aver preso in maniera decisamente seria la questione dell’epidemia. Un comportamento probabilmente derivato dai decenni trascorsi con il costante pericolo di un inverno nucleare durante la Guerra fredda e dalla propensione al millenarismo delle numerose confessioni protestanti del paese, che nel tempo hanno prodotto all’interno della cultura statunitense una sorta di culto dell’emergenza.

O forse, più prosaicamente, a spaventare tanto gli americani è la paura che un eventuale contagio possa metterli faccia a faccia con il loro kafkiano sistema sanitario nazionale, che per una degenza di un solo giorno in ospedale può arrivare a far spendere oltre 4mila dollari.