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Coronavirus, Oms lancia l'allarme: "Banconote sono veicolo di contagi"

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L'Oms ha messo in guardia la popolazione globale circa la possibilità che le banconote e le monete che utilizziamo possano trasmettere il coronavirus.

È d questi ultimi giorni l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito alla possibilità che monete e banconote possano essere veicolo di contagio per il coronavirus, contribuendo alla diffusione dell’epidemia tra la popolazione globale. L’allerta è stata diramata da un portavoce dell’organizzazione, il quale ha ricordato come sui soldi che maneggiamo ogni giorni circolino abitualmente milioni di virus e batteri, raccomandando di lavarsi bene l emani ogni volta che li si adopera.

Coronavirus: “Banconote veicolo di contagi”

Interpellato dalla stampa sulla pericolosità delle banconote, il portavoce dell’Oms ha dichiarato: “Sappiamo che il denaro passa di mano in mano con frequenza e può catturare ogni tipo di batterio o di virus, per questo suggeriamo alle persone di lavarsi le mani dopo aver maneggiato i soldi e di non toccarsi la faccia prima”.

Sempre nei giorni scorsi, l’Oms aveva già diffuso alcuni dati parziali sulla mortalità da coronavirus, spiegando come l’epidemia fosse: “Una malattia più grave dell’influenza stagionale: a livello globale, circa il 3,4% dei casi riportati di Covid-19 è deceduto mentre l’influenza stagionale generalmente uccide molto meno dell’1% di quelli infetti”.

Il provvedimento della Cina

L’allerta dell’Oms arriva dopo che la Banca Centrale Cinese ha disposto l’igienizzazione o la distruzione di milioni di banconote circolanti in Cina proprio per ridurre al minimo i rischi di contagio a causa del passaggio di denaro da persona a persona. La procedura varata dall’istituto di credito consiste nell’irradiare le banconote con luce ultravioletta ad alte temperature, per poi depositarle in un luogo secco per 14 giorni circa. Da qui poi verranno reimmesse sul mercato assieme alle nuove banconote introdotte a partire dal 17 gennaio, quantificate nell’ordine di 600 miliardi di yuan.