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Coronavirus: perché in Cina si sono ridotti i contagi?

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Un grande contributo alla riduzione dei contagi da coronavirus in Cina lo hanno apportato le politiche del governo, non ripetibili però in Italia.

Pur avendo decine di migliaia di infetti, i contagi da coronavirus della Cina sono in via di diminuzione grazie alle politiche portate avanti dal governo: quali sono e perché non possono essere adottate anche in Italia?

Coronavirus: diminuzione dei contagi in Cina

A sottolineare l’efficacia delle misure prese da Pechino è stato un report dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo, redatto i data 28 febbraio 2020, ha analizzato grazie al contributo di 13 scienziati stranieri e 12 cinesi quanto le disposizioni governative abbiano inciso sul calo del numero dei contagi. Viene sottolineato il fatto che queste hanno potuto essere attuate per via in virtù delle diverse caratteristiche giuridiche del paese rispetto a quelle delle nazioni democratiche. Che, anche in una situazione di emergenza, tengono comunque sempre conto del rispetto tutti i diritti dei cittadini.

La Cina ha invece adottato misure stringenti e restrittive come i blocchi massicci e le misure di sorveglianza elettronica, che difficilmente potrebbero trovare attuazione in Italia perché contro la nostra Costituzione. Si è poi parlato anche di arresti e carcere per chiunque violasse la quarantena e uscisse di casa quando non poteva. La questione è dunque stata risolta più sul piano politico e giuridico che non su quello sanitario.

Va comunque detto che gli ospedali hanno adottato nuove terapie antivirali che, stando ai test effettuati, hanno portato al superamento del numero delle persone infette. Tutto ciò anche grazie agli aiuti che il governo cinese ha chiesto all’Occidente per fronteggiare la carenza di presidi medici.