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Coronavirus in Germania, il governo ammette: "Focolai come in Italia"

Coronavirus, colpita anche la Germania

Anche la Germania fa i conti con l'emergenza Coronavirus. Il ministro della salute Spahn fa il punto sui focolai nel Paese.

Dopo l’Italia, anche la Germania fa i conti con l’emergenza Coronavirus: si contano sempre più casi di persone trovate positive. Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, durante il Consiglio straordinario a Bruxelles, ha mostrato parecchia preoccupazione. “Abbiamo più focolai” di Covid-19, “ma la maggioranza dei casi non è più importata dall’Italia, dalla Cina o dall’Iran o da altri Paesi. Sono casi che non sembrano più importati, quindi possiamo paragonare la nostra situazione a quella dell’Italia e a quella della Francia“.

Coronavirus, confronto tra Germania e Italia

Anche in Germania ci sarebbero quindi piccoli ma pericolosi focolai, indipendenti da altri focolai europei, sparsi in molte zone della nazione. La situazione è seria, in quanto perfino le scorte di tamponi sono diminuite. La situazione preoccupa tutto il continente, con anche le nazioni non facenti parte dell’Unione europea, come Gran Bretagna e Svizzera che hanno riportato i primi decessi.

L’ammissione del Ministro della Salute tedesco arriva a poco tempo di distanza dalla notizia che anche il contagio di Covid-19 ha superato nel mondo la quota psicologica di centomila persone. Il numero di nuovi casi, nella sola giornata di giovedì 5 marzo, è aumentato bruscamente negli Stati Uniti e in Europa. Il virus è arrivato anche nelle isole di Saint-Barthelemy (Francia), nei Caraibi, e Faroe (Danimarca), nel Nord Atlantico. I Paesi coinvolti sono saliti a 91, mentre i decessi a 3.405. Il Paese più colpito risulta essere la Cina, da dove tutto è partito, poi c’è la Corea del Sud e l’Italia. Il nostro Paese è quello che per il momento in Europa ha pagato il prezzo più alto.