> > Coronavirus, le zone rosse in Austria sono due

Coronavirus, le zone rosse in Austria sono due

Coronavirus in Austria: due zone rosse

Il cancelliere Sebastian Kurz ha identificato due zone rosse in Austria, una di queste è un impianto sciistico.

Il Coronavirus si espande in tutto il mondo e le conseguenze non tardano ad arrivare: due zone rosse in Austria, delle quali ha dato annuncio il cancelliere Sebastian Kurz. Sono state inoltre approvate alcune misure speciali per cercare di contenere il contagio.

Coronavirus: le zone rosse in Austria

Fra le regole da rispettare in territorio austriaco, il divieto di visite nelle strutture ospedaliere ad eccezione dei reparti di pediatria e cure palliative. Per settimana prossima è prevista invece la chiusura di negozi e palestre, mentre le scuole rimarranno aperte fino a Pasqua.

Le due zone dichiarate rosse in Austria sono la valle Paznaun e il centro sciistico St.Anton, focolai di Coronavirus. Il primo caso di contagio sembra essere un uomo di 69 anni tornato dall’Italia, purtroppo deceduto a Vienna, secondo quanto riportato dalle autorità. Nel Paese, le persone positive sono 302 di cui un morto e 4 guariti.

Frontiere aperte, controlli a tappeto

Il cancelliere Kurz aveva già annunciato, a seguito dell’aumento dei casi di Coronavirus in Italia, la predisposizione di controlli a sorpresa alle frontiere di Brennero e Tarvisio. Tutti gli italiani che dovessero rientrare in Austria per motivi di lavoro o di urgenza, dovranno avere con sé un certificato medico e osservare una quarantena di 14 giorni presso il domicilio. Per i turisti non è possibile sostare in territorio austriaco, sebbene sia consentito il passaggio. Sono inoltre stati sospesi tutti i voli di linea diretti al nostro Paese.

Grossi disagi sul Brennero

Il confine per ora non è chiuso, ma per via dei controlli da parte delle autorità austriache si verificano code chilometriche: sulla A22, uno dei principali collegamenti fra il Nord Italia e l’Austria, si sono formati ben 90 chilometri di coda tra Bolzano e la frontiera. Sono stati fatti passare circa 2mila mezzi pesanti, quando la media giornaliera è di 5mila.