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Coronavirus, come ha fatto Nanjing (Cina) ad azzerare i contagi?

Come ha fatto Nanjing, Cina, a vincere il Coronavirus

Nanjing, in Cina, non ha registrato nuovi contagi da Coronavirus grazie all'educazione dei suoi abitanti, che hanno seguito alla lettera le regole.

La città di Nanjing, Cina, riporta zero nuovi contagi da Coronavirus in 23 giorni e numerose guarigioni. In tutto il Paese i numeri che prima facevano paura, adesso rassicurano, con oltre 1000 pazienti guariti al giorno. Ma come ha fatto Nanjing ad azzerare i casi?

Nanjing azzera i contagi di Coronavirus

Il merito è da attribuire all’educazione degli abitanti e alle misure restrittive imposte in Cina. Nella sola città di Nanjing, ci sono ben 8,5 milioni di cittadini. È possibile entrare e uscire dalla città attraverso un solo varco, per facilitare i controlli.

Una severa quarantena forzata, cartelli in ogni dove che riportano l’imperativo “Evitate assembramenti!”, sono solo alcune delle misure adottate per contenere i contagi da Coronavirus. Negli ascensori, ad esempio, sono presenti dei distributori di fazzolettini, usa e getta, per poter premere i tasti dei piani senza toccarli a mani nude.

Mangiare evitando i contagi

All’interno di fast food come McDonald’s, è presente una check-list suddivisa per orari in cui il manager locale deve segnare che sia stata fatta disinfezione delle mani, dei locali e della cucina, controllo che la temperatura sia sotto i 37,3°, pulizie accurate. L’ordine e il pagamento è effettuabile solo attraverso App, in modo da non avere alcun contatto con le persone. Su ogni sacchetto contenente cibo viene riportato “Non preoccuparti, non abbiamo contaminato nulla”, oltre ai dati degli impiegati che se ne sono occupati e la loro temperatura corporea.

Il personale di ogni ristorante take-away è vestito con dispositivi di protezione individuale quali guanti, mascherine, tute. Per chi si ferma a mangiare, è prevista la registrazione dei dati personali, compresa la specifica del fatto che si sia stati o meno nello Hubei nei precedenti 14 giorni. Ci si può sedere ai tavoli solo se da soli e questi sono correttamente distanziati da un cartello che ne spiega il motivo.

A Nanjing ci si sposta in sicurezza

Se si prenota un taxi, questo arriverà con i sedili ricoperti di cellophane. L’autista, inoltre, è obbligato a disinfettare il suo veicolo per ben 3 volte al giorno, con 84 prodotti diversi. Quando invece si sceglie di utilizzare la metro, diversi operatori testano la temperatura dei passeggeri prima di salire sui vagoni, dove sulle finestre sono presenti dei codici QR da scansionare con lo smartphone, per registrare i propri dati.

La mascherina è obbligatoria per muoversi a Nanjing, senza di questa non si può uscire di casa. Esiste inoltre una App che riporta una mappa delle zone della città: dov’è presente un segnalino verde, ci sono stati dei contagiati di Coronavirus 28 giorni prima rispetto a quando si effettua l’accesso.

Cinesi al lavoro durante il Coronavirus

In ogni luogo di lavoro è obbligatorio indossare una mascherina, sono inoltre sempre disponibili prodotti disinfettanti, termometri scanner, fazzoletti e guanti monouso. Ogni giorno, ai dipendenti viene testata la temperatura e i datori di lavoro devono riportarne i dati in una tabella.

Per quanto riguarda i pasti, tutti portano da casa il loro cibo, perché non ritengono sicura la consegna a domicilio, anche se i fattorini hanno l’obbligo di lasciare i sacchetti in ascensore o fuori dalla porta, per poi allontanarsi prima che il destinatario li raccolga.