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Coronavirus, consigli degli italiani da Wuhan: "Dopo 14 giorni a casa il sollievo"

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Alcuni italiani che hanno vissuto l'epidemia di coronavirus da Wuhan hanno voluto dare dei consigli ai connazionali per superare l'emergenza.

Avevano paura del coroanvirus, ma hanno ascoltato i consigli delle autorità e ne stanno uscendo con successo: alcuni italiani che hanno vissuto l’incubo a Wuhan inviano consigli all’Italia. Ad esempio Lorenzo Mastrotto, un manager della Cina che descrive il momento peggiore mai vissuto da gennaio, quando l’epidemia cinese ha avuto il suo picco. Il momento peggiore, racconta, è stato “a fine gennaio, quando qui a Wuhan ci sentivamo il lazzaretto del mondo, isolati da tutti – ha confessato Lorenzo -. Quando bisognava decidere come andare avanti”. Il manager vicentino vive e lavora da 15 anni nel Paese del Dragone e si trovava insieme alla moglie e ai suoi due bimbi. “A noi va bene ora, o almeno decisamente meglio. Da giorni i contagi si sono fermati, oggi zero, stiamo ancora in casa ma il peggio è alle spalle”.

Un racconto e alcune rassicurazioni da chi quest’epidemia l’ha vissuta un po’ di settimane prima e forse può aiutare gli altri con qualche consiglio e qualche dritta.

Coronavirus, consigli italiani da Wuhan

Da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus in Cina, a Wuhan, “è stato un crescendo di disposizioni restrittive, a partire dal 23 gennaio”, ha confessato Lorenzo. Il manager vicentino è uno degli italiani che hanno vissuto da Wuhan, epicentro del focolaio, l’emergenza coronavirus: i suoi consigli potrebbero essere utili anche per il nostro Paese.

“Prima ci hanno detto di uscire solo uno per nucleo familiare, ogni due giorni, poi ogni tre – ha aggiunto ancora -. Ultimo passo restare dentro casa e aspettare. Dura da accettare per uno come me abituato a viaggiare per l’Asia per la mia attività commerciale – ha confessato Lorenzo -. Per mia moglie che lavora in ufficio; per i bambini con la loro routine di scuola e giochi all’aperto e sport che è stata spezzata all’improvviso”. A volte, però, i sacrifici ripagano: la Cina, ad oggi, sta registrando un numero sempre minore di contagi.

“Poi – prosegue Lorenzo -, quattordici giorni dopo l’ultima uscita, mi sono reso conto che siccome stavo bene, stavamo tutti bene, bastava restare a casa e seguire le disposizioni per restare puliti dall’infezione. Un grandissimo sollievo quel quattordicesimo giorno, ci ha dato la spinta per non cedere. E ora siamo qua, sani”. Quello che ha imparato da questa esperienza lo vuole trasmettere a tutti, in primis “a mio fratello e ai miei genitori” ai quali vuole far capire “che così si deve fare per battere l’epidemia“.

Per spiegarlo ai suoi bambini, “un maschio di 8 anni e una femmina di 6”, Lorenzo ha dovuto trovare le parole giuste. “Gli abbiamo detto che cosa è un virus – ha raccontato il manager vicentino -, che questo a forma di corona è partito da animali selvatici, si sono interessati e hanno capito. Poi tanta tv, l’hanno presa come una lunga vacanza”. Il tempo trascoros in casa lo hanno utilizzato per cucinare, stare insieme e riscoprire il valore della famiglia.

Tra gli ultimi consigli che ci vuole dare Lorenzo c’è quello di mantenere i “nervi saldi e informazione corretta. Bisogna fare affidamento soltanto all’informazione corretta, stare in casa e fare una buona scorta quando si esce per fare la spesa.