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Coronavirus, i dubbi sui Giochi mondiali militari a Wuhan di ottobre

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Poco prima che esplodesse la pandemia di coronavirus a Wuhan si tennero i settimi Giochi Mondiali Militari, con migliaia di atleti da tutto il mondo.

In queste ultime ore in Italia stanno destando ingente preoccupazione le immagini di un grande evento internazionale, tenutosi lo scorso ottobre proprio nella città cinese di Wuhan, che secondo alcuni potrebbe avere un collegamento con la pandemia di coronavirus attualmente in atto nel mondo. L’evento a cui si fa riferimento sono i Giochi Mondiali Militari (competizione sportiva sulla falsariga dei Giochi Olimpici ma dedicata agli atleti facenti parte degli eserciti dei vari paesi del mondo) la cui settima edizione si è tenuta a Wuhan poco prima che venisse rilevato il primo paziente affetto da coronavirus.

Coronavirus, i Giochi militari a Wuhan


A sollevare i dubbi su un possibile collegamento tra la manifestazione sportiva e la pandemia di coronavirus ci ha pensato in Italia la trasmissione Chi l’ha visto, che nella puntata andata in onda il 26 marzo ha mostrato le immagini della cerimonia di apertura dei Giochi Mondiali Militari, alla quale erano presenti migliaia di persone da tutto il mondo. La stessa presentatrice Federica Sciarelli ha commentato: A fine ottobre in città c’era tutto il mondo. Fa impressione”.

Mentre passano sullo schermo le immagini degli atleti e degli spettatori nello stadio seduti a distanza ravvicinata l’uno dall’altro non si può fare a meno di pensare a ciò che è successo soltanto poche settimane dopo, quando un virus mai visti prima è partito dal mercato del pesce di Wuhan per diffondersi in tutto il globo e causare migliaia di morti.

Tuttavia, la giornalista Giovanna Botteri presente in collegamento precisa come il paziente uno della pandemia sia stato rilevato il 19 novembre, mentre i Giochi Mondiali Militari si sono svolti dal 17 al 29 ottobre precedenti. Un margine di tempo che permette di farci stare relativamente tranquilli, pur tenendo presente che non avremo mai la certezza assoluta che il coronavirus non fosse già in circolazione in Cina da prima.